Sulle orme di san Francesco. Il nome Francesco spiega il Custode – richiama in tutto il mondo, e non solo nella cattolicità, uno stile ed un modello la cui cifra più significativa è la semplicità evangelica, lumiltà, lopzione per i poveri ed i più deboli, lessenzialità e la povertà. Padre Pizzaballa ci tiene a sottolineare il legame del Poverello di Assisi con la Terra Santa. Francesco si recò nei Luoghi santi con i Crociati ma non da crociato. Una visita profetica per cercare di superare le trincee ed incontrare il Sultano. Da quel momento in poi la presenza francescana si è connaturata con i Luoghi santi. Credo che nel nome scelto dal Pontefice ci sia anche il richiamo a questo legame. Padre Pizzaballa conosce Papa Francesco da quando era cardinale arcivescovo di Buenos Aires: La capitale argentina è una delle più grandi città al mondo. E incontrando un cardinale ci si aspetta un certo protocollo. Ma è lui che viene ad aprire la porta, a indicare come parcheggiare la macchina nel cortile del vescovado ed è ancora lui a preparare il caffè. Posso dire che è stato un uomo di incontro e di dialogo con tutte le realtà della sua città. Ora sarà lo stesso con tutte quelle religiose, sociali e culturali del mondo e in particolare con la Terra Santa. Senza voler scrivere lagenda del Papa aggiunge il Custode – credo sia inevitabile visitare le Chiese ed in modo particolare quella di Terra Santa, così unica. Sullesempio di san Francesco che volle parlare con il Sultano, Papa Bergoglio darà impulso al dialogo interreligioso, che oggi è una necessità. Il mondo ha bisogno di leader carismatici che offrano visioni e sappiano mostrare gli aspetti positivi del dialogo senza nulla togliere alle identità.
Lattesa della Terra Santa. Dalla speranza di un viaggio papale nei luoghi santi della Custodia, allinvito ufficiale del Patriarcato Latino di Gerusalemme e del presidente israeliano Shimon Peres: La Terra Santa attende con emozione e con impazienza di avere lonore e la gioia di accoglierla nella Terra in cui si è compiuta la salvezza. Ahlan wa sahlan, sia il benvenuto! è il saluto del Patriarca Latino di Gerusalemme, Fouad Twal, a Papa Francesco. In una nota, diffusa dal Patriarcato latino, si legge: come Chiesa Madre di Gerusalemme, gioiamo profondamente per lelezione del nuovo Pastore della Chiesa cattolica, scelto dai cardinali in conclave, ma soprattutto dallo Spirito Santo. Al nuovo Papa prosegue il testo – esprimiamo le nostre felicitazioni Alf Mabrouk con la nostra totale e completa adesione e al tempo stesso assicuriamo il nostro affetto e la nostra preghiera filiale. La nostra comunione è profonda. Grazie in anticipo, Santo Padre, per tutto quello che farà per la Chiesa, per il mondo e per la sollecitudine pastorale che avrà per il nostro Patriarcato nel corso del Suo Pontificato. Nella nota il patriarca Twal esprime laugurio che il nuovo Pontefice possa continuare a lavorare per la pace e la giustizia in Medio Oriente, in particolare in Terra Santa. Fin dora le assicuriamo che lavoreremo al suo fianco, così come abbiamo fatto con i suoi predecessori, per favorire progressi concreti nel dialogo interreligioso nella nostra regione. Santo Padre – conclude la nota – la Terra Santa attende con emozione e con impazienza di avere lonore e la gioia di accoglierla nella Terra in cui si è compiuta la salvezza. Sia il benvenuto, Ahlan wa sahlan!.
Linvito di Peres. Dalla Polonia, dove si trova in visita, ha parlato anche il presidente israeliano Shimon Peres: Dio benedica il nuovo Papa. Egli rappresenta la devozione, lamore di Dio, lamore per la pace, la modestia e un nuovo continente che si sta risvegliando. Oggi più che mai abbiamo bisogno di una guida spirituale e non politica. Laddove i leader politici dividono quelli spirituali possono unire attorno ad una visione, a dei valori, attorno ad una fede così da permettere al mondo di vivere in un posto migliore. Nel suo saluto Peres ha voluto invitare ufficialmente Papa Francesco a visitare al più presto la Terra Santa: sarà nostro gradito ospite, un uomo che può favorire la ricerca della pace in unarea tormentata. Peres ha inoltre parlato delle relazioni tra Israele e Vaticano che sono ora al meglio da 2000 anni e spero che crescano in profondità e contenuti. Unultima parola il leader israeliano lha dedicata a Benedetto XVI: un caro amico del nostro popolo che ha contribuito a sviluppare le relazioni tra il nostro popolo e la Chiesa cattolica. Sono certo che il nuovo Pontefice continuerà su questa strada.