

La schiettezza è la cifra dellintervista del cardinale Tauran davanti al microfono del giornalista saudita, che gli rivolge una lunga serie di domande. Al Jazeera vuol dire dozzine di milioni di telespettatori islamici. E dunque il bisogno di mettere in chiaro una volta di più cosa la Chiesa pensi di chi si appropria il nome di Dio per creare barriere ideologiche e fomentare lodio interreligioso, ovvero il brodo di coltura del radicalismo armato. Il cardinale Tauran è cristallino nel tacciare di ignoranza chi predica lo scontro di civiltà:
R. You are right to say that
Lei è ha ragione quando afferma che in Europa cè paura dellIslam ma credo che sia dovuto allignoranza, perché quando si parla a questa gente e ho parlato con tante persone che appartengono a gruppi di destra ci si rende conto che non hanno mai aperto un Corano e che non hanno mai incontrato un musulmano. Quindi, come ho detto, dobbiamo fare un grande sforzo per informare. Siamo riusciti a evitare lo scontro di civiltà, possiamo riuscire a evitare uno scontro dellignoranza.
Le minoranze cristiane che vivono in posti dove è lislam il credo più diffuso sono i primi a pagare lo scotto di certi estremismi. Mezzo milione se nè andato dallIraq (ma per la Santa Sede sono almeno 800 mila), un migliaio è stato ucciso in Nigeria dal 2009 a oggi, senza contare la catena di omicidi e violenze che ha fatto vittime fra i cristiani copti in Egitto e altrove:
R. A coordinated campaign, I dont know
Non so se ci sia una campagna organizzata, ma sicuramente aprendo i giornali si può vedere che in Iraq i cristiani vengono uccisi e così in Medio Oriente. Ogni giorno, ci sono notizie di questo tipo e non si può negare che essi siano il bersaglio di un certo tipo di opposizione. Qualche volta (
) i cristiani hanno la sensazione di essere cittadini di seconda classe, nei Paesi dove i musulmani sono la maggioranza.
Tuttavia, cè altro. Cè quello che il Papa ripete sempre quando parla di Medio Oriente, di Terra Santa: rispetto e integrazione. Così, anche da Al Jazeera viene irradiato lennesimo appello alla fraternità, venato di sano realismo:
R. Well, Christians in the Middle East first of all
I cristiani del Medio Oriente condividono il destino dei popoli di quella regione. Certo, dove non cè pace naturalmente la gente non è a suo agio e soffre. Per me, la grande tentazione per i cristiani del Medio Oriente è quella di emigrare per il fatto che il processo di pace non sta andando avanti, e perché essendo madri o padri di famiglia hanno dei bambini da crescere.
Un Medio Oriente senza cristiani, afferma esplicitamente il porporato, sarebbe una catastrofe, con i Luoghi Santi ridotti a musei. Luoghi che quindi vanno preservati a ogni costo nella loro dimensione storico-spirituale, insieme con le comunità ecclesiali che vivono intorno ad essi:
R. First of all, there is a spiritual solidarity
Prima di tutto, cè una solidarietà spirituale, attraverso la preghiera e anche la carità. Cè unazione diplomatica della Santa Sede e ci sono i pellegrinaggi, che sono molto importanti per la Terra Santa. Tutti questi pellegrinaggi, durante lanno, sono una manifestazione eloquente della solidarietà.
Un passaggio dellintervista è ovviamente dedicato al sommovimento che in un anno ha stravolto o sta destabilizzando geografie e dinastie, la primavera araba:
R. I hope it will help
Spero che aiuti. Guardando la primavera araba, qual è stata la dinamica di quel movimento? Erano i giovani che chiedevano dignità, libertà, lavoro. Questi sono valori che naturalmente condividiamo: cristiani, musulmani e suppongo ogni essere umano nel mondo. (ap/gf)
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