Pakistan. Concluso il processo Rimsha: attesa per il verdetto
Il Pakistan attende con il fiato sospeso il verdetto finale nel caso di Rimsha Masih, la ragazza cristiana, disabile mentale, accusata di blasfemia e liberata su cauzione perché le prove a suo carico erano state fabbricate. LAlta Corte di Islamabad ha tenuto oggi lultima udienza della fase dibattimentale, ricevendo un rapporto scritto con le argomentazioni conclusive delle due parti in causa. La difesa di Rimsha – riferisce l’agenzia Fides – ha chiesto lannullamento della denuncia (First Information Report) e dunque la piena assoluzione perché il fatto non sussiste, ribadendo che la ragazza è stata incastrata dallimam Khalid Jadoon Chishti, già dichiarato colpevole sulla base di tre testimonianze. Laccusa ha asserito che il rapporto medico presentato sulla bambina (che ne dichiara la disabilità mentale) era falso e ha cercato di smontare le accuse a carico dellimam Chishti, presentando una ritrattazione dei tre testimoni. Il giudice della Corte, Iqbal Hamid Khan, ha accolto le posizioni delle parti e si è riservato di decidere. Come conferma a Fides lavvocato di Rimsha, il cattolico Tahir Naveed Chaudry, la sentenza è attesa a breve, nei prossimi giorni. Padre Emmanuel Yousaf, presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale del Pakistan, presente in tribunale, racconta a Fides: La difesa di Rimsha ha presentato argomentazioni solide. Speriamo e preghiamo per la sua assoluzione. Siamo fiduciosi che questa tragica vicenda si concluda per il meglio e che possa essere di insegnamento per lintera nazione, su come trattare i falsi casi di blasfemia. (R.P.)