Io, artista musulmano pakistano, convertito a Cristo e guarito dal tumore
di Joseph Mendes
AsiaNews racconta una storia di fede e speranza proveniente da una nazione in cui la minoranza religiosa è vittima di persecuzioni e violenze. Nato e cresciuto in una famiglia islamica facoltosa, un uomo decide di offrire le sofferenze della malattia a Gesù e Maria. Dallincontro con una suora e un pellegrinaggio nasce la spinta alla conversione. Oggi realizza statue e dipinti per testimoniare il Vangelo.
Islamabad (AsiaNews) – “Da quando mi sono convertito a Cristo, la mia vita è piena di amore e verità. Oggi voglio contribuire all’opera di annuncio, dipingendo raffigurazioni cristiane e realizzando statue di Gesù e Maria. Sono un conforto spirituale, dopo il cambio radicale”. È quanto racconta ad AsiaNews John Peter (nomi e luoghi sono di fantasia a tutela delle persone, ndr), un artista pakistano convertito al cristianesimo dall’islam che ha saputo affrontare negli anni persecuzioni e difficoltà di ogni genere grazie alla propria fede. Tra le altre, l’ostracismo e le violenze subite nella famiglia di origine – musulmana – e gravi patologie come un tumore e l’epatite B ormai alle spalle.
Nato e cresciuto in una facoltosa e influente famiglia musulmana sunnita – il padre è un ricco proprietario terriero di Karachi (nella provincia meridionale del Sindh) – Sheikh Ilyas Ahmed fin dagli anni giovanili si è interessato al cristianesimo; egli stringe amicizia con diversi giovani appartenenti alla minoranza religiosa. Anche prima di convertirsi, partecipa a messe e funzioni in occasione di feste particolari.
L’incontro decisivo avviene nel 2010 in occasione di un lungo periodo di degenza, dovuto a gravi problemi di salute che lo colpiscono. Dapprima la frattura al braccio sinistro, poi la scoperta di un tumore e dell’epatite B. Egli incontra suor Maimal, missionaria proveniente dalla Malaysia, che offre ogni giorno le sue preghiere per malati e sofferenti. Nonostante le costose cure offerte dal padre, tra cui un viaggio a Dubai, le sue condizioni di salute non migliorano e continua ad avere periodi di crisi forti, con frequenti casi di vomito. Dopo l’incontro con la suora, il futuro John Peter decide di recarsi in pellegrinaggio al Santuario della Madonna nel Punjab, chiedendo la grazia della guarigione e rinnovando la promessa di convertirsi al cristianesimo.
Al ritorno egli decide di abbandonare definitivamente l’islam e abbracciare la fede in Gesù Cristo. Egli riceve il battesimo dal sacerdote missionario p. James Francis in una chiesa della città e cambia il proprio nome. Egli resta fermo nel suo proposito, nonostante le percosse, gli abusi e le umiliazioni inflitte dai familiari, che lo portano persino da maghi e stregoni, convinti che sia sotto l’influsso di qualche pratica misteriosa. Sopporta le umiliazioni con pazienza, aggravate dalla malattia che mina ancor più le condizioni di salute. Infine, nel dicembre 2010 riesce a fuggire e a trovare riparo presso alcune famiglie cristiane del Punab, che lo hanno accolto e confortato.
Negli ultimi tre anni, egli ha saputo vincere difficoltà e sofferenze di ogni sorta, grazie all’aiuto del Vangelo e al conforto della nuova fede in Cristo. Il pellegrinaggio al Santuario mariano ha inoltre generato il miracolo della guarigione dal cancro e dall’epatite B, come hanno confermato di recente i medici: “Nel settembre 2012, dopo il check-up generale, i dottori mi hanno detto che sono guarito. Difatti ho anche smesso di vomitare. Dio ha accolto tutte le mie preghiere. Ora realizzo statue e dipinti; voglio vivere per sempre nella Chiesa. E prego il Signore che tutti i cristiani pakistani possano essere salvati e promuovere il messaggio di pace e amore lanciato da Gesù Cristo”.
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