

D. Lei ha ricevuto la più alta onorificenza civile del Pakistan destinata a cittadini stranieri. E un premio che le viene consegnato direttamente dal governo pakistano. Per quale motivo?
R. Credo che il pensiero di darmi questo premio rispecchi un sentimento chiaro: latteggiamento del fondamentalismo non è proprio del Pakistan. E sì presente nel Paese, ma è un atteggiamento falso. Con questo premio, si è voluto affermare che nel Pakistan esistono luoghi dove possono vivere i cristiani.
D. In Pakistan, c’è il problema della legge sulla blasfemia…
R. Le leggi sulla blasfemia sono la radice dellingiustizia e sono contrarie al pensiero del padre della patria del Pakistan, Mohammad Ali Jinnah. Egli ha affermato che in questo Paese tutti sono uguali: nel tempio, nelle moschee e nelle chiese… Quando sentiamo la parola “minoranza”, già ci troviamo di fronte a una differenza, anche rispetto alla legge, e per questa ragione i cristiani in Pakistan vivono tempi pericolosi.
D. E possibile immaginare un futuro di pace e di convivenza fra le religioni?
R. Credo che la maggioranza voglia proprio questa pace. Ma tra i fondamentalisti cè una guerra religiosa. Nel momento in cui ci sarà la pace tra i musulmani, credo che ci sarà la pace per tutti, anche per i cristiani. (vv)