Lahore (AsiaNews) Fra i provvedimenti in attesa di approvazione allAssemblea nazionale (il Parlamento) del Pakistan, vi è anche la legge che porterà alla creazione della Commissione nazionale per i diritti umani (Nhrc). Per il via libera definitivo mancano ancora alcuni passaggi, fra cui il voto delle due Camere, la ratifica del Presidente Zardari e la scelta dei membri; tuttavia, la calendarizzazione del disegno di legge è unottima notizia, spiega lattivista cristiano Peter Jacob, perché è il giusto passo nella direzione del rafforzamento di norme e valori basati sulla dignità e i diritti umani. Essa , aggiunge il segretario esecutivo della Commissione nazionale di Giustizia e Pace (Ncjp) della Chiesa cattolica pakistana, ridurrà i tempi della giustizia e potrà aggirare la rigidità di leggi obsolete.
Nella dichiarazione di intenti che accompagna la legge viene sottolineato che vi sono 56 nazioni al mondo in cui è operativo questo tipo di organismo, nato grazie anche alle pressioni delle Nazioni Unite e dei trattati internazionali. Peter Jacob spiega che oltre a influire sulla situazione dei diritti umani in Pakistan il Consiglio Onu si riunirà nellottobre 2012 per valutare la realtà del Paese il nascituro organismo dovrebbe costituire un valore aggiunto dal potenziale enorme, perché dà vita a unistituzione basata sui valori universali dei diritti e delle libertà. Egli aggiunge che il funzionamento dellorganismo, allinterno della macchina burocratica pakistana, rappresenta una sfida immensa per la Nhrc che deve far fronte ad aspettative molto alte.
Per quanto riguarda la composizione, lattivista cristiano spiega che gli 11 membri dovranno essere motivati, capaci e in grado di elaborare risposte in tempi brevi ai problemi e alle necessità. Una macchina efficiente e in grado di muoversi sia a livello nazionale che in accordo con i singoli governi provinciali, prendendo spunto da alcune direttive e impostazioni caratteristiche dei modelli indiano e sud-coreano. Il ruolo ricoperto da questa nuova istituzione, continua Peter Jacob, insieme alla qualità della formazione e il suo grado di autonomia saranno determinanti per il suo successo; inoltre, per evitare fallimenti già visti in passato saranno inoltre necessarie autonomia economica e legale, che il Parlamento è chiamato a garantire per il suo corretto funzionamento.
Tuttavia, commenta il segretario esecutivo di Ncjp, la sfida più grande sarà quella di dar vita a una cultura dei diritti umani nel sistema sociale, politico e giudiziario, che a oggi stenta a riconoscerne il valore primario ed essenziale. Il Paese è stanco di discriminazioni, conclude Peter Jacob, ed è ora di attuare il principio della parità dei diritti fra cittadini, che finora è rimasto solo un valore di massima senza applicazioni concrete. Da ultimo, egli suggerisce anche la formazione di una Commissione per la verità e la riconciliazione; ma più di tutti, sottolinea che è necessaria una partenza decisa perché bisogna fare in fretta.
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