SIRIA – ( 1 Marzo 2016 )

Tiene la tregua in Siria. Mons Zenari: appello alla responsabilità

Controlli sulla strada per Aleppo - EPA

Controlli sulla strada per Aleppo – EPA

Regge anche se con alcune violazioni il quarto giorno di tregua in Siria. Il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha ipotizzato la possibilità di una estensione del cessate il fuoco oltre le due settimane previste. Un appello alla responsabilità viene anche dal nunzio apostolico in Siria mons. Mario Zenari. Massimiliano Menichetti:

In Siria è appesa ad un filo la tregua entrata in vigore sabato scorso, ma grande è la speranza. Il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha ipotizzato la possibilità di una sua estensione oltre le due settimane previste. Anche il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha confermato la tenuta del cessate il fuoco ribadendo però le preoccupazioni per la massiccia presenza di truppe russe nel Paese. La guerra contro il sedicente Stato Islamico e al – Nusra infatti non si ferma. Mons. Mario Zenari nunzio apostolico a Damasco:

R. – Direi che in generale, a parte alcune violazioni, la tregua sembra tenere. Sappiamo tutti che è una tregua molto, molto fragile e complicata. Qualcuno dice che è una tregua “a macchia di leopardo”, perché non sono compresi l’Is e al-Nusra. Però c’è da sperare, da augurarsi, da pregare che tutti i firmatari di questa tregua siano coscienti e responsabili di questa fragilità e quindi abbiano una grande responsabilità, perché questa tregua – come ha anche accennato il Papa nel suo appello all’Angelus – deve rendere possibile la distribuzione degli aiuti umanitari soprattutto a quelle 450 mila persone che vivono in zone assediate e a quei cinque milioni  che vivono in zone di difficile accesso per gli aiuti umanitari. Se questa tregua si consolida dovrebbe portare al dialogo e al tavolo delle trattative.

Oltre 1.200 ribelli della provincia di Daraa hanno annunciato oggi l’intenzione di aderire al cessate il fuoco, punti caldi rimangono però Homs, Hama e Aleppo. Padre Ghassan Sahoui, direttore del Jrs di Aleppo, il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati:

R. – Ad Aleppo si attende da circa due mesi che torni l’acqua: l’acqua è quello che permette alla gente di vivere! E’ stata tagliata anche l’elettricità… Tutto questo fa sì che la nostra vita non sia facile. Al di là del cessate-il-fuoco qui continuano a mancarci tante cose… Ma non perdiamo le speranze!

In questo scenario le agenzie dell’Onu hanno annunciato un altro piano per soccorrere i civili intrappolati nelle zone sotto assedio. E il segretario di Stato americano John Kerry ha rivolto un appello al presidente siriano Bashar al-Assad esortandolo a non impedire la distribuzione degli aiuti.

Il testo originale e completo si trova su:

http://it.radiovaticana.va/news/2016/03/01/tiene_la_tregua_in_siria_ai_nostri_microfoni_mons_zenari/1212185

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