In Siria il dramma dei civili nel nord del Paese
Fausta Speranza e Manuela Affeeje – Città del Vaticano
Al nono anno di conflitto in Siria, da due mesi l’attenzione si è concentrata nel nord, in particolare nella zona occidentale. L’ultimo aggiornamento dell’agenzia ufficiale siriana, Sana, attesta che le forze armate di Damasco hanno ripristinato il controllo su un’area di 600 chilometri quadrati nelle province di Aleppo e Idlib. Nei giorni scorsi le truppe siriane avevano già ripreso in mano la città di Saraqib, punto chiave nella provincia di Idlib e strategicamente importante per la sua posizione all’incrocio delle autostrade internazionali M4 (Latakia-Aleppo) e M5 (Damasco-Aleppo). Il memorandum firmato nel 2018 da Russia e Turchia prevede il riavvio del traffico automobilistico lungo queste autostrade, per garantire la libera circolazione di persone e merci. L’offensiva è partita nella parte occidentale di Aleppo a gennaio in risposta – spiega Damasco – a bombardamenti di ribelli contro aree residenziali della città, costati la vita a decine di civili. Poi tra il 3 e il 5 febbraio, si è consumato lo strappo tra Damasco e Ankara, fino a quel momento alleati, anche con Mosca, contro le forze di opposizione. Le tensioni si sono palesate quando le posizioni delle truppe turche vicino alla città Saraqib sono state bersagliate dall’esercito siriano e l’aviazione e l’artiglieria della Turchia hanno risposto attaccando decine di obiettivi a Idlib.
Civili in fuga dalle violenze
Alla luce degli ultimi eventi, la zona di Idlib è diventata una sorta di zona chiusa, da dove, a causa delle violenze in corso, non si può entrare, nè tantomeno uscire. Suor Maria Lucia Ferreira, religiosa portoghese, che vive in Siria, nel Monastero di San Giacomo Mutilato a Qara, 90 km a nord di Damasco, afferma che ci sono centinaia di cristiani ostaggi nella regione d Idlib. “Ci sono fedeli cristiani – afferma la suora – trattenuti e presi in ostaggio nella zona di Idlib e la situazione potrebbe esplodere da un momento all’altro”. Altrettanto drammatica la situazione dei civili. Attualmente sono circa 90 mila gli sfollati da Idlib negli ultimi giorni, che si sono diretti verso la frontiera turca a seguito dei raid siriani e russi contro la roccaforte ribelle nel nord-ovest del Paese. Secondo l’Onu, da dicembre gli sfollati da Idlib sono circa mezzo milione. Suor Maria Lucia si è detta inoltre preoccupata per la situazione in tre villaggi abitati da cristiani nella zona, dove ci sono persone che “non sono mai riuscite ad andarsene o ad avere contatti con le loro famiglie da quando i terroristi hanno occupato l’area sei o sette anni fa”.
La vicinanza dei francescani ai cristiani e al resto della popolazione sirana
La testionianza di Suor Maria Lucia è confermata da fra Ibrahim Al Sabbagh, parroco di Aleppo della Custodia francescana di Terra Santa. Manuela Affeeje lo ha intervistato.
Il testo originale e completo si trova su:
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2020-02/siria-cristiani-guerra.html