Siria: a Maaloula inaugurata una nuova statua della Vergine
Una nuova statua della Vergine Maria è stata inaugurata due giorni fa sulla montagna che domina Maaloula, l’antica cittadina cristiana, venendo a sostituire quella distrutta dai ribelli anti-Assad nel 2013. L’istallazione della statua – riferisce l’agenzia AsiaNews – è stata festeggiata da diverse famiglie cristiane lì presenti, oltre ai capi religiosi, fra bandiere nazionali e un grande ritratto del presidente siriano Bashar Assad. Maaloula, a 55 km a nord di Damasco, con circa 4 mila abitanti in larga maggioranza cristiani, è nota perché vi sono monasteri e chiese che risalgono ai primi secoli del cristianesimo ed è un paese dove si parla ancora l’aramaico, la lingua usata ai tempi di Gesù Cristo.
Un segnale che la vita a Maaloula torna alla normalità
Verso la fine del 2013 i ribelli anti-Assad, i jihadisti del Fronte al Nousra, hanno occupato la cittadina, distruggendo chiese, icone e uccidendo alcuni cristiani. Alla fine dell’anno, i ribelli hanno anche sequestrato alcune suore e ragazze ospiti del convento, liberate poi dopo mesi, scambiate con decine di prigionieri nelle carceri siriane. Nell’aprile 2014 l’esercito siriano ha riconquistato la città. Negli scontri erano stati distrutti alcuni gioielli archeologici come il convento di Mar Sarkis, che comprende le chiese di san Sergio e Bacco. L’insediamento della statua della Vergine vorrebbe dare il segnale che la vita a Maaloula è ritornata al suo ritmo normale.
Il 30% dei cristiani è fuggito dalla Siria o è sfollato interno
I cristiani della Siria costituiscono il 10% della popolazione, che si aggira sui 22 milioni. A causa della guerra che dura da più di 4 anni, almeno il 30% dei cristiani è rifugiato nei Paesi confinanti (Libano, Giordania, Turchia) o è sfollato interno. (R.P.)
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