SIRIA – ( 15 Marzo 2016 )

Siria, la realtà e la menzogna.

Vi offriamo due articoli sulla Siria. Sono due atti di accusa verso la politica dei governi occidentali – compreso il nostro – e l’informazione; anglosassone, certamente, ma non solo, per la sostanziale acquiescenza con cui per anni, e ancora adesso ha retto il gioco ai poteri che hanno scatenato la guerra in Siria; poteri regionali – Arabia Saudita, Qatar, Turchia – e l’amministrazione Obama.
 
       
MARCO TOSATTI
15/03/2016

Vi offriamo due articoli sulla Siria. Sono due atti di accusa verso la politica dei governi occidentali – compreso il nostro – e l’informazione; anglosassone, certamente, ma non solo, per la sostanziale acquiescenza con cui per anni, e ancora adesso ha retto il gioco ai poteri che hanno scatenato la guerra in Siria; poteri regionali – Arabia Saudita, Qatar, Turchia – e l’amministrazione Obama.  

La prima fonte è un religioso, e la sua lettera è pubblicata da Ora Pro Siria, il sito che da’ voce a quanti lavorano sul campo per attenuare gli effetti del conflitto. Padre Daniele è un religioso belga, che scrive al suo ministro degli Affari Esteri, D. Reynders.   

“Nel 2010, io, padre Daniel Maes, sacerdote norbertino dell’ abbazia Fiamminga Postel-Mol sono venuto in Siria, al servizio della comunità religiosa di Mar Yakub in Qâra, Qalamoun. Ero arrivato con molti pregiudizi e sospetti. Il contatto con la popolazione e il paese, tuttavia, mi ha fatto subire uno shock culturale”.   

Padre Daniel racconta della realtà del Paese anteguerra, e poi scrive: “Nel frattempo era scoppiata una guerra terribile. Con i nostri occhi abbiamo visto come stranieri (non Siriani) hanno organizzato manifestazioni di protesta contro il governo. Questi hanno fotografato e filmato le loro stesse manifestazioni, che in seguito sono stati riprese e distribuite – dalla stazione TV Al Jazeera in Qatar – e cosi in tutto il mondo con il falso messaggio che il popolo siriano si stava ribellando contro una dittatura. Questi stranieri hanno poi invitato i giovani del nostro villaggio ad unirsi a loro. Ci sono stati attentati e omicidi nelle cerchie sunnite e cristiane per dare l’impressione che si trattasse di una vendetta simile ad una guerra civile interna. Nonostante questi tentativi di provocare odio e caos, il popolo siriano è rimasto unito. Come una famiglia unita, i siriani hanno protestato contro i gruppi terroristici stranieri e contro i paesi che li supportano. Centinaia di migliaia di persone innocenti sono stati uccise, tra cui molti soldati del governo e uomini della sicurezza. Scuole, ospedali e infrastrutture sono state rase al suolo. Diversi milioni di cittadini sono fuggiti all’estero. La maggior parte tuttavia sono fuggiti nel paese stesso verso le zone che sono protette dall’esercito”.   

L’intero articolo è qui .   

 

La seconda fonte è un commento del Boston Globe , che ha un incipit brutale:   

“La copertura della guerra siriana sarà ricordata come uno degli episodi più vergognosi nella storia della stampa americana. (E non solo americana, possiamo aggiungere N.D.R.). I reportage sul massacro nell’antica città di Aleppo ne è l’ultima ragione. Per tre anni i militanti hanno governato Aleppo. Il loro dominio è cominciato con un’ondata di repressione. Hanno affisso manifesti, per mettere in guardia i residenti: ‘Non mandate i vostri figli a scuola. Se lo fate, noi prenderemo lo zaino e voi la bara’. Hanno distrutto fabbriche, sperando che i disoccupati non avessero altra risorsa che diventare combattenti. Hanno saccheggiato i macchinari e li hanno venduti in Turchia”.   

E mentre l’esercito di Damasco appoggiato dalla Russia li stava spingendo via “i ribelli moderati appoggiati da Turchia e Arabia Saudita hanno fatto piovere sui quartieri residenziali razzi e bombole di gas imbottite di esplosivo”.   

Ma, continua l’articolista, “Questo non corrisponde al racconto di Washington. Come risultato la maggior parte della stampa americana scrive l’opposto di quello che sta realmente accadendo. Molti dei reportage suggeriscono che Aleppo è stata una zona ‘liberata’ per tre anni, ma ora sta ricadendo nell’infelicità”.  


L’originale del commento, per chi legge l’inglese, è qui .  


Il testo originale e completo si trova su:

http://www.lastampa.it/2016/03/15/blogs/san-pietro-e-dintorni/siria-la-realt-e-la-menzogna-3iM2TZ7VIbl8PzKpuUDEsJ/pagina.html

 

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