Il grazie della Siria al Papa: i suoi gesti danno speranza e coraggio
Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
“La guerra non è finita, ci sono però germi di speranza”. Confida soprattutto nei giovani. don Pier Jabloyan. direttore della Casa salesiana di Aleppo dando la sua testimonianza all’indomani di un nuovo segno forte con cui Papa Francesco ha voluto farsi presente all’amata Siria e a tutta la sua popolazione anche i non cristiani. La benedizione delle Vergine Addolorata consolatrice dei siriani ieri a Casa Santa Marta, ha coinciso con un’altra giornata di dolore per il Paese medio orientale. Un’autobomba nel nord della provincia di Aleppo ha ucciso almeno 12 persone distruggendo una struttura ospedaliera mentre sono ripresi intensi raid aerei governativi e russi contro gli insorti a nord-ovest e a sud-est di Idlib, zona al centro di negoziati in corso tra Turchia e Russia.
Pregare per i politici e sostenere i giovani
E’ un quadro dunque ancora molto difficile, come spiega il sacerdote salesiano, una situazione di mancanza di servizi, di trasporti, di un’economia allo stremo: eppure ci sono giovani che danno l’esempio con il loro attaccamento alla vita, con il loro amore per il Paese. Questa è la consolazione più grande per i salesiani che lavorano in Siria proprio a servizio delle nuove generazioni per ricostruire un futuro di pace e convivenza. Nelle parole del religioso anche la preghiera per la classe politica internazionale chiamata a riscrivere le sorti della Siria e la preghiera della Chiesa cattolica per la pace e la giustizia.
L’incoraggiamento che Papa Francesco fa arrivare a migliaia di chilometri di distanza con i suoi gesti, spinge i siriani – nella testimonianza di don Pier Jabloyan – ad essere coraggiosi testimoni. La gente ha vissuto la benedizione della Vergine Addolorata e ancor prima il dono del Papa di Rosari e Bibbie in arabo, come un grande segno di speranza. Maria è vicinanza, consolazione, silenzio e speranza di Resurrezione: di questo si nutrono oggi i siriani, racconta don Pier, continuando a chiedere pace e giustizia.