SIRIA – ( 19 Dicembre )

Siria

«Padre Dall’Oglio in carcere Is ad Aleppo»
 
​Padre Paolo dall’Oglio nel suo ufficio a Deir Mar Musa (foto d’archivio)
 
 

​Padre Paolo Dall’Oglio “sarebbe vivo e si troverebbe in un carcere dell’Is ad Aleppo”. È quanto sostiene il presidente dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahaman, interpellato da Aki-Adnkronos sulla sorte del gesuita romano le cui tracce si sono perse il 29 luglio 2013 a Raqqah, roccaforte del “califfato” nella Siria settentrionale.
 
L’Osservatorio è una ong con sede a Londra ed è di fatto portavoce dell’opposizione democratica siriana al regime di Bashar al-Assad.

Fonti dell’Ansa citano invece un ex detenuto nella prigione dell’Is a Raqqa che, liberato due settimane fa, ha affermato di aver sentito dai suoi carcerieri che Dall’Oglio era stato trasferito nella prigione di Tabqa, al confine tra la regione di Raqqa e quella di Aleppo. Non c’è la possibilità di verificare in maniera indipendente la veridicità dell’informazione.

«Trattative in corso». Abdel Rahamanl ha spiegato di aver appreso da fonti vicine all’Is che Dall’Oglio, il cui rapimento non è mai stato rivendicato, “è stato trasferito in un sobborgo della provincia di Aleppo, in una zona controllata dai jihadisti” dell’Is. Sarebbero in corso “trattative complesse per il suo rilascio. “Abbiamo inoltrato da tempo la richiesta di una prova ai suoi rapitori, ad esempio un video, ma non ci è mai stato consegnato alcunché”.

«Nessuna notizia delle due volontarie». Abdel Rahaman ha invece affermato di “non avere alcuna notizia” riguardo le due giovani italiane Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, rapite anche loro in Siria quasi sei mesi fa mentre seguivano progetti umanitari ad Aleppo.

L’appello dei familiari. A fine luglio, a un anno della scomparsa, la famiglia del gesuita ha rivolto un appello ai rapitori, chiedendo di “avere la dignità di farci sapere della sua sorte”. “Vorremmo riabbracciarlo, ma siamo anche pronti a piangerlo”, dicevano.

Scomparso da un anno e 5 mesi. Il gesuita romano, fondatore in Siria del monastero Deir Mar Musa, è scomparso nel nord della Siria il 29 luglio del 2013 poco dopo essere rientrato nel Paese, presumibilmente per una mediazione umanitaria.

Dall’Oglio fu rapito nella zona di Raqqa, al nord, da fondamentalisti islamici dopo che per quasi trent’anni aveva vissuto in Siria, rifondando la comunità di Mar Musa e promuovendo il dialogo interreligioso.

Nel tempo, si sono susseguite notizie contrastanti, con voci su una sua presunta esecuzione poco dopo il rapimento e fonti più recenti che invece sostengono che si trovi ancora vivo nelle mani degli jihadisti sunniti dell’Is. Le ultime informazioni attendibili risalivano a settembre e davano il gesuita detenuto in una delle prigioni dell’Is a Raqqa, da oltre un anno divenuta la roccaforte dell’autoproclamato Stato islamico.

 

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Il testo originale e completo si trova su:

http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/padre-dall-oglio-carcere-is-aleppo.aspx

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