SIRIA – ( 24 Aprile )

“Non possiamo rimanere in silenzio dinanzi a simili atrocità!”. Parole forti quelle usate parlando della Siria dal presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Jean-Claude Mignon, che ieri ha inaugurato a Strasburgo i lavori della sessione primaverile (fino al 27 aprile). Nel suo discorso di apertura, Mignon ha accolto la decisione di tenere un dibattito con procedura d’urgenza sulla situazione siriana nella mattinata di giovedì. “Il nostro obiettivo, come sempre, è quello di far sì che l‘evoluzione democratica nei Paesi del Sud del Mediterraneo si produca in maniera pacifica e nel pieno rispetto dei diritti umani fondamentali – ha spiegato -. In Siria questo non sempre avviene: vi sono stati, infatti, oltre dieci mila morti e migliaia di rifugiati – una vera e propria catastrofe umana!”. Il cessate il fuoco negoziato da Kofi Annan “non è ancora pienamente rispettato e abbiamo seri dubbi sulla credibilità degli impegni assunti dal regime del presidente Assad”, ha proseguito Mignon, dicendosi tuttavia “ottimista” poiché la risoluzione 2042,approvata di recente all‘unanimità dal Consiglio di sicurezza dell‘Onu, autorizza “l‘invio di una missione di osservatori disarmati, e il piano di pace in sei punti di Kofi Annan in evidenza le condizioni basilari per la risoluzione del conflitto”.

“Non possiamo rimanere in silenzio dinanzi a simili atrocità!”. Parole forti quelle usate parlando della Siria dal presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Jean-Claude Mignon, che ieri ha inaugurato a Strasburgo i lavori della sessione primaverile (fino al 27 aprile). Nel suo discorso di apertura, Mignon ha accolto la decisione di tenere un dibattito con procedura d’urgenza sulla situazione siriana nella mattinata di giovedì. “Il nostro obiettivo, come sempre, è quello di far sì che l‘evoluzione democratica nei Paesi del Sud del Mediterraneo si produca in maniera pacifica e nel pieno rispetto dei diritti umani fondamentali – ha spiegato -. In Siria questo non sempre avviene: vi sono stati, infatti, oltre dieci mila morti e migliaia di rifugiati – una vera e propria catastrofe umana!”. Il cessate il fuoco negoziato da Kofi Annan “non è ancora pienamente rispettato e abbiamo seri dubbi sulla credibilità degli impegni assunti dal regime del presidente Assad”, ha proseguito Mignon, dicendosi tuttavia “ottimista” poiché la risoluzione 2042,approvata di recente all‘unanimità dal Consiglio di sicurezza dell‘Onu, autorizza “l‘invio di una missione di osservatori disarmati, e il piano di pace in sei punti di Kofi Annan in evidenza le condizioni basilari per la risoluzione del conflitto”.

Il testo completo si trova su:

www.agensir.it

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