Siria: guerra e coronavirus minacciano il futuro dei bambini
Michele Raviart – Città del Vaticano
In un Paese entrato nel suo decimo anno di guerra come la Siria, la pandemia e le misure intraprese per cercare di ridurre il contagio rischiano di impattare ulteriormente sulle fasce più vulnerabili della popolazione come i bambini, tanto a livello educativo quanto a livello sanitario.
Il governo chiude le scuole
Sono infatti più di quattro milioni gli studenti siriani che non riprenderanno gli studi dopo la decisione di chiudere le scuole per rallentare la diffusione del contagio. Nelle zone controllate dal governo e relativamente sicure dagli scontri, questo significa comunque un’interruzione della didattica, vista l’impossibilità di assistere a lezioni online – tranne che in alcune zone privilegiate – o di seguire gli insegnamenti di arabo, matematica e scienze, trasmessi dalla tv di Stato, ma difficili a causa dei continui blackout della linea elettrica.
Nel nordest 500 mila persone senza acqua
Nelle zone dove ancora si combatte, come nel nord-est del Paese, la situazione dei minori è sempre più precaria.” Oltre un milione di bambini in Siria già non andavano a scuola a causa della guerra, alla quale purtroppo si somma la gravità di questa pandemia”, spiega il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini. Gravità che rischiano di accentuarsi a causa delle difficoltà con cui è possibile distribuire gli aiuti sanitari”. Le ultime notizie che ci arrivano dagli operatori del nostro territorio è che in alcune zone cinquecentomila persone non avevano già più accesso all’acqua potabile”, ricorda Iacomini.
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