Siria: mons. Zenari sui villaggi cristiani liberati dall’assedio dei ribelli. La drammatica testimonianza di un sacerdote
La diplomazia internazionale è alle prese con il tentativo di non far naufragare limminente conferenza di pace Ginevra 2, mentre dall’Oms è arrivata la conferma che nel Paese è in atto un’epidemia di poliomelite. Ulteriore dramma di una guerra che sta piagando la popolazione siriana, alle prese da più di due anni e mezzo con una terribile guerra fratricida, causa di una delle più gravi emergenze umanitarie della storia. Intanto dal terreno giunge la notizia della riconquista da parte dellesercito del villaggio a maggioranza cristiana di Sadad, vicino alla città di Homs. Alcune migliaia di persone sarebbero state liberate dallassedio dei ribelli. La notizia è confermata anche da mons. Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco, intervistato da Salvatore Sabatino:
R. Ho appena appreso anchio che è stato rotto laccerchiamento, così come ho avuto notizia, questa mattina, che è stato rotto anche laccerchiamento di altri due villaggi: uno si chiama Mudamieh un altro Daraya, a sud di Damasco, con la buona volontà delle parti, aiutate da mediatori sul posto. Ci sono anche alcuni aspetti positivi, pur in questo clima di violenza e di sangue di tutti i giorni Quindi, direi che anche queste schiarite potrebbero aiutarci, potrebbero aiutare la comunità internazionale a proseguire, a non perdere la fiducia e a riprendere con maggiore coraggio e determinazione: veramente è una scalata, più che una strada in salita
D. Il volto di questa guerra sta continuamente cambiando, ed è ormai provato che nel Paese siano entrati combattenti provenienti da altri luoghi. Si parla di affiliati alla galassia di al Qaeda. Lei conferma questa presenza?
R. Direi che questo è sotto gli occhi di tutti. La storia di questo conflitto è veramente complicata: se lo si osserva dalle prime settimane, dai primi mesi, dal primo anno in poi, si vede che il conflitto è andato aggrovigliandosi e complicandosi. Credo che, se non si riesce a districare quanto prima questa matassa, andrà complicandosi ancora di più e a rendere sempre più difficile una soluzione che tutti ci auguriamo.
D. Da tre mesi non si hanno più notizie di padre Paolo DallOglio, molto apprezzato in Siria per il suo impegno per il dialogo e la pace. Ha notizie al riguardo?
R. Beh, ogni tanto a questa nunziatura giungono delle voci, di cui è difficile controllare la consistenza; voci di ogni sorta Io mi tengo in contatto con la sua comunità monastica di Mar Moussa, ogni tanto telefono o li incontro, li incoraggio perché sono coloro che più ne soffrono, questi suoi figli spirituali. Naturalmente, bisogna sempre conservare la speranza che possa, prima o poi, risolversi felicemente questo dramma, questa sofferenza, per tutti noi
Sulla situazione a Sadad ascoltiamo padre Ziad Hilal, che proprio questa mattina si è recato nella cittadina siriana, intervistato da Helene Destombes:
R. Jétais à Sadad, avec un autre prêtre,
Mi sono recato a Sadad, con un altro prete siriaco-cattolico. Ci sono molti edifici, molte case danneggiate o addirittura distrutte; tra questi, la scuola del villaggio, anchessa invasa e distrutta, come anche gli altri edifici ufficiali. Sono andato a vedere le quattro chiese, delle quali tre siriaco-ortodosse e una chiesa siriaco-cattolica: sono danneggiate tutte e quattro, sono state utilizzate come ricovero da integralisti che erano venuti nel villaggio. Ci sono dentro materassi, coperte
Hanno anche scritto degli slogan sui muri delle chiese, allinterno, sullaltare, ovunque
Hanno spaccato il santissimo sacramento in tutti gli altari delle quattro chiese; i danni sono grandi nelle chiese, ma anche nelle strade. Ho potuto incontrare il prete che mi ha detto che fino a ieri sono stati sepolti 29 cristiani del villaggio; ce ne sono ancora due da lui
Ecco, questo è quello che ho visto, finora.
D. Quanti cristiani erano stati assediati in questa cittadina?
R. Jai vu pas mal: il y avait à peux près 1.500 personnes là-bas, ils nont pas
Ce nerano parecchi: cerano circa 1.500 persone che non sono potute uscire. Questa mattina ho visto alcune vetture piene di bambini, uomini e donne che hanno vissuto questi giorni terribili e che hanno preferito andare via per qualche giorno, venire a Homs o in altre località, ma non so se vorranno tornare
D. In questo momento, chi si prende cura di queste famiglie? Ci sono delle organizzazioni umanitarie, delle associazioni che se ne occupano?
R. En fait, jusquà maintenant, ce sont les églises qui organisent les aides humanitaires
A tuttoggi, sono le Chiese che organizzano gli aiuti umanitari. Stiamo contattando le diverse organizzazioni per far fronte allurgenza ed aiutare le persone. Non bisogna nemmeno dimenticare che è compito dello Stato, lavorare per risistemare le strade, le scuole, gli edifici ufficiali.
D. I ribelli che si trovavano nel villaggio di Sadad, sono fuggiti o sono stati uccisi dallesercito?
R. Il y avait un combat; la plupart, ils ont fui, les autres je pense ils ont été abattu.
Cè stato un combattimento; la maggior parte di loro è fuggita, e penso che gli altri siano stati uccisi.