SIRIA – (30 Settembre)

Nuovo venerdì di protesta in Siria. Le preoccupazioni della comunità cristiana

Proseguono le manifestazioni in Siria, giunte oggi al 31.mo venerdì di protesta dal marzo scorso, mentre continuano le violenze delle forze leali al presidente Bashar Al-Assad. Sette sono state le vittime civili duranti i rastrellamenti nella regione centrale di Homs, tra cui due bambini, mentre la città di Rastan è stata bombardata dall’aviazione del regime. Obiettivo dei raid alcune migliaia di soldati disertori che avrebbero abbandonato l’esercito per unirsi all’opposizione. Intanto la comunità cristiana siriana sta vivendo con inquietudine l’attuale situazione del Paese. Ascoltiamo in proposito il patriarca greco-melkita di Antiochia, Gregorios III Laham, al microfono di Emer McCarthy: RealAudio   MP3 

R. – Io non ho paura come cristiano, ho paura del caos che potrà crearsi dopo queste rivoluzioni. Non c’è un avvenire prevedibile e, dunque, io ho paura come cittadino! Direi che c’è più paura tra i musulmani – sunniti, sciiti, alawiti … – che non tra i cristiani. Noi viviamo infatti in un mondo musulmano e c’è preoccupazione piuttosto per i contrasti tra le diverse fazioni musulmane che cercano una vendetta le une contro le altre: hanno una storia molto sanguinosa. Io credo che l’Europa debba fare pressioni per una pacificazione. Poi vorrei dire anche un’altra cosa: non bisogna dimenticare la situazione del conflitto israelo-palestinese, perché senza una soluzione a questo problema saremo sempre nella logica del conflitto, dell’islamismo, del fondamentalismo … Questa è una causa sempre viva per il diffondersi dell’islamismo, del fondamentalismo e del terrorismo. E’ da 63 anni che viviamo questa situazione. Io mi domando con amarezza: perché i Paesi europei non hanno approfittato della richiesta dell’Autorità palestinese di essere membro dell’Onu e quindi di essere riconosciuto come Stato? Ma i Paesi europei non hanno reagito in maniera positiva e con responsabilità… (bf)


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