SIRIA – ( 31 Marzo )

Aleppo, Calvario infinito
 
 

 

Oggi papa Francesco ha elevato il suo appello perché cessi la guerra in Siria, chiedendo “Pace in Iraq, perché cessi definitivamente ogni violenza, e, soprattutto, per l’amata Siria, per la sua popolazione ferita dal conflitto e per i numerosi profughi, che attendono aiuto e consolazione. Quanto sangue è stato versato! E quante sofferenze dovranno essere ancora inflitte prima che si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi?”. “Ora pro Siria”, un sito che segue in maniera attenta e appassionata quello che sta accadendo nel Paese, ha pubblicato due documenti.
 
marco tosatti

Oggi papa Francesco ha elevato il suo appello perché cessi la guerra in Siria, chiedendo “Pace in Iraq, perché cessi definitivamente ogni violenza, e, soprattutto, per l’amata Siria, per la sua popolazione ferita dal conflitto e per i numerosi profughi, che attendono aiuto e consolazione. Quanto sangue è stato versato! E quante sofferenze dovranno essere ancora inflitte prima che si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi?”. “Ora pro Siria”, un sito che segue in maniera attenta e appassionata quello che sta accadendo nel Paese, ha pubblicato due documenti.  

Il primo è una testimonianza, una lettera, di fratel George, dei Maristi di Aleppo, il sabato santo. “Ai miei amici del mondo. Ai miei fratelli e emici maristi, sono sicuro che ci avete ricordato nella vostra preghiera del venerdì santo. So che siete preoccupati per noi. So che vi augurate una risurrezione, una fine della guerra, un barlume di speranza! Sfortunatemnet, vi do notizie tristi. Dall’alba, il quartiere di Jabal el Saydeh dove conduciamo la nostra missione da più di 27 anni e in cui eravamo al servizio di 300 famiglie cristine e di tre scuole che accolgono gli sfollati; bene questo quartiere è teatro di combattimenti feroci. La gente è terrorizzata, sono chiusi nelle loro case, prigionieri della follia degli spari, dei cecchini, dei mortai…Non possono lasciare le case in nessun modo, hanno paura. Non possiamo in nessun modo arrivare fino a loro. Siamo in contatto telefonico, quando è possibile. Che calvario! Che croce di disperazione! Vi scrivo perché sono triste, sono assolutamente triste, di una tristezza che soffoca il poco di speranza che resta. Vi scrivo per lanciare a voce alta un grido di: basta! Di già, in altre occasioni, avevo espresso questo rifiuto della guerra. Tutte le domande salgono dentro di me, in nome loro, in nome dei loro bambini, dei giovani degli adulti: perché? Perché? In nome di chi? Chi è il signore della guerra che ha deciso di ucciderci, di sterminarci, di farla finita con noi? Chi è quello che ha deciso che tante sofferenze siano il nostro pane quotidiano da mesi e mesi? Chi ci invita alla tavola della crocifissione? Ho vergogna di dire che degli uomini su questa terra decidano la morte!”.  

Il secondo documento è la lettera di un volontario cristiano che ha deciso di rientrare in Siria e ha fatto pervenire un lungo messaggio di cui riproduciamo solo una parte, dopo aver viaggiato dal Libano fino ad Aleppo per vie traverse. Ci da una descrizione dei combattenti islamici incontrati sul cammino. 

“Anche noi, procedendo a tappe in taxi verso la nostra meta e facendo un percorso molto lungo per vie secondarie, onde evitare i posti più pericolosi, abbiamo incontrato qualcuno di quei lungo barbuti alla Bin Laden. Mi dicono che si calcola un numero verso i 30.000 di questi musallaìn (combattenti), che fino ad ora hanno varcato le frontiere e sono penetrati in Siria. Sono truppe addestrate alla guerra santa, vengono da diversi paesi, Tunisia, Afganistan, Pakistan, Cecenia, anche dalla Francia e da altri paesi europei, ovunque ci siano colonie di integralismo musulmano che praticano questo perverso addestramento nelle loro moschee. Si parla anche della Giordania, sotto il patrocinio dell’America. La cosa sicura, è che vengono per combattere e per morire. Ho udito testimonianze relative ad alcuni che sono stati catturati. Normalmente sembrano drogati, alcuni di loro si sono detti convinti di essere sul suolo di Israele e di marciare alla conquista di Gerusalemme. Alcuni hanno proclamato di voler morire – ma non domani, oggi! Sono impazienti di uccidere per potere così, grazie al sangue di infedeli versato, cristiani o alauiti che siano, varcare le porte del paradiso ed andare ad incontrare le 40 vergini loro promesse in spose. Sui corpi dei musallaìn abbattuti sono stati a volte trovati – come si trova il pane nelle giacche dei soldati dell’esercito siriano – indumenti intimi femminili: il dono per le spose celesti”. “Ma chi sono i signori della guerra che stanno dietro a tutto questo, i mandatari e gli attizzatori del fanatismo musallaìn, o dei Fratelli Musulmani, dei Salafiti, delle truppe di Al Qaida? I gruppi fanatici sono diversi, i mandatari sono altra cosa, da ricercare nelle grandi potenze”. http://oraprosiria.blogspot.it/2013/03/papa-francesco-alla-via-crucis-la-croce.html 

 

Il testo completo si trova su:

http://www.lastampa.it/2013/03/31/blogs/san-pietro-e-dintorni/aleppo-calvario-infinito-sjp769hqYQR5Mt59XwZ5II/pagina.html

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