Sud Sudan: 600 mila civili in fuga dal conflitto tra esercito e ribelli


Sud Sudan tra i Paesi in emergenza umanitaria a causa del sanguinoso conflitto che oppone da metà dicembre le truppe del presidente Salva Kiir di etnia Dinka e i miliziani fedeli allex vicepresidente Riek Machar, rimosso nel luglio scorso, di etnia Nuer. E un appello a favore della popolazione stretta tra i due fronti, perseguitata e stremata, giunge dallUnicef. Roberta Gisotti ha intervistato Andrea Iacomini, portavoce in Italia del Fondo Onu per linfanzia:
Stallo nei colloqui di pace per il Sud Sudan, in corso ad Addis Abeba in Etiopia, mediati dallIgad, lautorità intergovernativa che raggruppa sette Paesi dellAfrica dellEst. E mentre corrono notizie di stragi e atrocità sul campo, lOnu punta il dito su entrambe le parti in conflitto. Andrea Iacomini, quali ultime notizie abbiamo?
R. – In Sud Sudan la situazione è davvero difficile! Ci sono quasi mezzo milione di sfollati e questo numero è cresciuto rapidamente allinterno del Paese, mentre 86 mila sono fuggiti nei Paesi vicini. 70 mila di questi sfollati hanno trovato rifugio presso i centri di protezione della missione delle Nazioni Unite e in questi centri il dato che emerge è che l80 per cento sono donne e bambini. Dunque una situazione complessa. LUnicef ha più volte ricordato alle parti coinvolte nel conflitto gli impegni e gli obblighi proprio derivanti dal diritto internazionale e nazionale e il rispetto delle leggi che, tra le altre cose, vietano anche la partecipazione dei bambini nei conflitti armati.
D. – Gli aiuti stanno arrivando? Cè bisogno di raccoglierne altri?
R. – La situazione è questa: il 21 gennaio è atterrato allaeroporto di Giuba il primo di due aerei che trasportava medicinali per il trattamento della malattia, della polmonite, della diarrea, ma anche alimenti terapeutici come vitamine, antibiotici e anche antidolorifici per i bambini. Naturalmente si tratta di aiuti che comprendono dei kit chirurgici, attrezzature per facilitare la distribuzione dellacqua, che è fondamentale in questa situazione, servizi igienici, ma anche tende e teloni di plastica. Il secondo aereo è arrivato questa mattina con scorte mediche ed acqua. Sono aiuti essenziali perché salvano la vita di migliaia di bambini e donne che, di fatto, in queste condizioni, in Sud Sudan, hanno un disperato bisogno di aiuto. Abbiamo evidenze di bambini che muoiono per malnutrizione e per malattie, in particolare il morbillo e la malaria sono molto diffuse: malattie che peraltro potrebbero essere prevenute in condizioni di pace. Quindi il nostro appello – quello più urgente! – è di nuovo rivolto – lo ripeto – a tutte le parti coinvolte nel conflitto, affinché assicurino almeno che questi aiuti umanitari vengano trasportati e vengano distribuiti in condizioni di sicurezza a tutti i bambini vittime di questo conflitto. Ricordiamo che ogni giorno che perdiamo, lo perdiamo nei confronti dei bambini del Sud Sudan: e questo è inaccettabile!
Testo proveniente dalla pagina
del sito Radio Vaticana