ROMA, mercoledì, 20 luglio 2011 (ZENIT.org).- Si susseguono i ricordi pieni di gratitudine nei confronti del Vescovo Cesare Mazzolari, Vescovo di Rumbek, nel Sud Sudan, morto sabato 16 luglio dopo un malore che lo ha colto mentre celebrava la Messa.
Monsignor Mazzolari, di 74 anni, era stato nominato per la Diocesi di Rumbek nel mezzo della guerra civile che ha flagellato il Sudan per più di due decenni, provocando oltre 2,5 milioni di morti e costringendo milioni di persone ad abbandonare le proprie case.
Mentre Rumbek e la zona circostante si trovavano sotto continui bombardamenti aerei, il Vescovo, missionario comboniano, ha rischiato la propria vita, venendo anche rapito dai ribelli per 24 ore.
Poco dopo essere diventato Amministratore apostolico di Rumbek nel 1990 ha riaperto centri missionari devastati dalla guerra e ha aiutato a organizzare l’assistenza umanitaria per migliaia di rifugiati, negoziando anche la libertà per le persone ridotte in schiavitù e per i bambini-soldato.
Nominato Vescovo di Rumbek nel 1999, ha continuato a lottare contro gli effetti della violenza diffusa, proseguiti anche dopo il periodo del cessate il fuoco del 2003-4, quando migliaia di rifugiati sono giunti dal Darfur.
Rendendo omaggio a monsignor Mazzolari, il Vescovo Eduardo Hiiboro Kussala, della vicina Diocesi di Tombura-Yambio, ha ricordato di essere stato uno dei suoi studenti negli anni Ottanta a Yambio.
In un messaggio inviato all’associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), che aiuta i cristiani perseguitati e sofferenti, il Vescovo Hiiboro ha scritto che il Vescovo Mazzolari ci ha guidati in ogni situazione, nel bene e nel male.
Era un caro uomo gentile e umile. Il suo contributo per una Repubblica del Sud Sudan indipendente non può essere messo in discussione, ha aggiunto ricordando la nascita del 54° Stato africano, avvenuta solo pochi giorni fa, il 9 luglio, e che monsignor Mazzolari aveva festeggiato insieme alla popolazione.
Regina Lynch, direttrice dei progetti per ACS, ha sottolineato l’impegno dell’associazione per aiutare il Vescovo a far fronte alle schiaccianti necessità pastorali della Diocesi tra le continue crisi.
Ci voleva qualcuno con il suo coraggio e la sua energia per rispondere a una situazione che era davvero molto difficile, soprattutto prima dell’accordo di pace [del 2005, che ha ufficialmente posto fine alla guerra civile].
Il sostegno di ACS per i progetti sostenuti dal Vescovo Mazzolari includeva il restauro di chiese bombardate durante la guerra, la ricostruzione di una scuola di seminario a Mapuordit che era stata abbandonata, il finanziamento di un veicolo per aiutare il programma di assistenza alle vittime di traumi Help the Healers e il sostentamento dei sacerdoti nella Diocesi di Rumbek.
ACS ha anche finanziato voli aerei di modo che il Vescovo potesse recarsi in parti distanti della sua enorme Diocesi, dove le strade erano assai malandate, e la costruzione di case per suore nelle parrocchie decimate dalla violenza.
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