Ludienza è durata solo 4 minuti di orologio, quelli necessari per rinviarla a data da destinarsi, probabilmente a gennaio. Cè sconforto nelle parole di John Farhad, che al Sir riferisce della seconda udienza del processo contro Murat Altun, lassassino di mons. Luigi Padovese, vicario apostolico dellAnatolia, ucciso il 3 giugno 2010. Il giudice racconta Farhad, uno dei collaboratori più stretti dellarcivescovo si è rivolto allimputato chiedendogli come stesse. Non mi sento bene è stata la risposta. In pratica aggiunge Farhad la difesa contesta la perizia medica effettuata a Istanbul, richiesta dal procuratore, nella quale i medici, dieci, sono stati tutti concordi a definire Altun sano di mente. Risultato contestato dalla difesa che invece propende per la prima perizia, fatta ad Adana qualche giorno dopo lomicidio, nella quale 4 medici su sette lo avevano dichiarato malato mentale. Va detto che la perizia di Istanbul è quella di grado più alto e definitiva, quindi la richiesta della Difesa è tesa solo a prendere tempo, ma non sappiamo con quale scopo. Nella seduta odierna rivela Farhad – lavvocato del Vicariato apostolico di Anatolia ha chiesto al giudice di poter riavere indietro gli oggetti personali di mons. Padovese, computer, cd ed altro ancora, sequestrati dagli inquirenti per effettuare le indagini. In settimana dovremmo avere una risposta.
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