TURCHIA/IRAQ – ( 10 Ottobre )

Nuovi raid Usa su Kobane. Un terzo della città controllata dall’Is

Bombardamenti su Kobane

 

I jihadisti del sedicente Stato islamico continuano la loro avanzata nella città Kobane, nel nord della Siria, al confine con la Turchia. I miliziani controllerebbero già un terzo della città, malgrado l’intensificarsi dei raid della coalizione a guida statunitense e la strenua difesa dei peshmerga curdi. Polemiche e tensioni crescenti intanto sul mancato intervento turco: Washington ha deciso l’invio di un team militare per colloqui con Ankara. Buone notizie invece dalla Siria, con la libertà condizionata concessa al padre francescano rapito quattro giorni fa. Il servizio di Marco Guerra:

Gli Stati Uniti proseguono i raid aerei sulle postazioni dei miliziani del sedicente Stato Islamico nella città di Kobane. Ma i leader militari curdi ribadiscono che i soli bombardamenti aerei non sono sufficienti a fermare l’avanzata dell’Is, che dal 16 settembre cinge d’assedio la città, di cui ormai ne controlla al meno un terzo. Sempre le forze curde continuano a chiedere l’invio dal lato turco di rinforzi di uomini e di armi. In particolare, l’invio di razzi anti-carro per fermare l’avanzata dei blindati dellì’Is. E malgrado le pressioni internazionali, Ankara afferma che non è realistico aspettarsi che la Turchia “conduca da sola un’operazione terrestre”, e lega questa eventualità alla creazione di una no-fly zone al confine con la Siria. Intanto John Allen, l’inviato speciale del presidente Obama per la Coalizione anti-califfato ha lasciato ieri il Cairo diretto in Turchia per fare il punto con i responsabili di Ankara. Colloqui che proseguiranno la prossima settimana da un team militare Usa. E sul fronte umanitario, resta grave l’emergenza profughi, con oltre 300mila persone fuggite dalla regione intorno a Kobane. E sempre dalla Siria è arrivata la notizia della liberazione del frate francescano Hanna Jallouf, rapito alcuni giorni fa dal fronte al Nusra, legato ad Al Qaeda, assieme ad altri cristiani, anche loro rilasciati. Padre Jollouf è quindi ritornato nel convento di Knayeh, dove dovrà restare in attesa del processo del Tribunale islamico. 

 

Il testo completo si trova su:

http://it.radiovaticana.va/news/2014/10/10/nuovi_raid_usa_su_kobane/1108272

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