Menu

VATICANO/IRAQ – (5 Marzo 2021)

Primo giorno. Il Papa in Iraq: siamo benedetti dal sangue dei nostri fratelli


Redazione Internet venerdì 5 marzo 2021
È iniziato il 33° viaggio apostolico nel Paese del Golfo: Francesco è arrivato a Baghdad alle 12. Dopo i saluti con le autorità, l’incontro nella Cattedrale di Sayidat al-Nejat
Il Papa in Iraq: siamo benedetti dal sangue dei nostri fratelli

Reuters

Il 33.mo viaggio apostolico di Francesco all’insegna del motto evangelico “Siete tutti fratelli “, è iniziato questa mattina per concludersi il prossimo 8 marzo. Il volo con a bordo il Pontefice è decollato alle 7. 45 dall’aeroporto di Fiumicino ed è atterrato alle 14.00 ora locale (le 12.00 in Italia).

TUTTI GLI ARTICOLI SUL VIAGGIO DEL PAPA IN IRAQ

 

'Siamo riuniti in questa Cattedrale di Nostra Signora della Salvezza, benedetti dal sangue dei nostri fratelli e sorelle che qui hanno pagato il prezzo estremo della loro fedeltà al Signore e alla sua Chiesa. Possa il ricordo del loro sacrificio ispirarci a rinnovare la nostra fiducia nella forza della Croce e del suo messaggio salvifico di perdono, riconciliazione e rinascita. Il cristiano infatti è chiamato a testimoniare l'amore di Cristo ovunque e in ogni tempo. Questo è il Vangelo da proclamare e incarnare anche in questo amato Paese'. Sono le parole che papa Francesco nella cattedrale siro-cattolica di Baghdad ha rivolto ai rappresentanti della comunità cattolica irachena, di fronte ai quali ha ricordato l'attentato di cui la chiesa è stata teatr nel 2010, che provocò 48 morti e un centinaio di feriti.

“Siamo riuniti in questa Cattedrale di Nostra Signora della Salvezza, benedetti dal sangue dei nostri fratelli e sorelle che qui hanno pagato il prezzo estremo della loro fedeltà al Signore e alla sua Chiesa. Possa il ricordo del loro sacrificio ispirarci a rinnovare la nostra fiducia nella forza della Croce e del suo messaggio salvifico di perdono, riconciliazione e rinascita. Il cristiano infatti è chiamato a testimoniare l’amore di Cristo ovunque e in ogni tempo. Questo è il Vangelo da proclamare e incarnare anche in questo amato Paese”. Sono le parole che papa Francesco nella cattedrale siro-cattolica di Baghdad ha rivolto ai rappresentanti della comunità cattolica irachena, di fronte ai quali ha ricordato l’attentato di cui la chiesa è stata teatr nel 2010, che provocò 48 morti e un centinaio di feriti. – Reuters

 

IL PAPA NELLA CATTEDRALE SIRO-CATTOLICA DI NOSTRA SIGNORA DELLA SALVEZZA
Al suo arrivo a Baghdad, Francesco ha scelto di incontrare vescovi, religiosi e catechisti nella Cattedrale di Sayidat al-Nejat (Nostra Signora della Salvezza), luogo che porta i segni delle sofferenze degli iracheni, in quanto teatro di due attacchi terroristici, estremamente sanguinosi.
Il Papa intorno alle 15 ora italiana è arrivato alla Cattedrale Siro-Cattolica di “Nostra Signora della Salvezza”, sede dell’Arcieparchia Siro-Cattolica di Baghdad, per il suo secondo incontro con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i catechisti.

E’ stato accolto all’ingresso della Cattedrale da monsignor Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri, e dall’Arcieparca monsignor Ephrem Yousif Abba. Nel piazzale antistante la Cattedrale lo aspettavano inoltre 12 persone con disabilità che papa Francesco ha salutato con calore, impartendo loro la benedizione.

Prima che il Papa entrasse all’interno della Cattedrale il Patriarca Younan e l’Arcieparca Abba gli hanno porto il Crocifisso e l’acqua benedetta per l’aspersione. Sono seguiti i saluti del patriarca siro-cattolico e del presidente dell’Assemblea dei vescovi cattolici dell’Iraq, Louis Sako.

Quindi è stato il momento del discorso di papa Francesco. “Siamo riuniti in questa Cattedrale di Nostra Signora della Salvezza, benedetti dal sangue dei nostri fratelli e sorelle che qui hanno pagato il prezzo estremo della loro fedeltà al Signore e alla sua Chiesa. Possa il ricordo del loro sacrificio ispirarci a rinnovare la nostra fiducia nella forza della Croce e del suo messaggio salvifico di perdono, riconciliazione e rinascita. Il cristiano infatti è chiamato a testimoniare l’amore di Cristo ovunque e in ogni tempo. Questo è il Vangelo da proclamare e incarnare anche in questo amato Paese”. Sono le parole che papa Francesco nella cattedrale siro-cattolica di Baghdad ha rivolto ai rappresentanti della comunità cattolica irachena, di fronte ai quali ha ricordato l’attentato di cui la chiesa è stata teatro nel 2010, che provocò 48 morti e un centinaio di feriti.

Alla fine del suo discorso, Francesco è tornato sui “nostri fratelli e sorelle morti nell’attentato terroristico in questa Cattedrale dieci anni fa e la cui causa di beatificazione è in corso”. “La loro morte ci ricorda con forza che l’incitamento alla guerra, gli atteggiamenti di odio, la violenza e lo spargimento di sangue sono incompatibili con gli insegnamenti religiosi“, ha sottolineato, “E voglio ricordare tutte le vittime di violenze e persecuzioni, appartenenti a qualsiasi comunità religiosa. Domani, a Ur, incontrerò i Leader delle tradizioni religiose presenti in questo Paese, per proclamare ancora una volta la nostra convinzione che la religione deve servire la causa della pace e dell’unità tra tutti i figli di Dio”.

Il Papa ai vescovi, religiosi e sacerdoti in Iraq: odio e violenza sono incompatibili con la religione (Stefania Falasca)

 

Papa Francesco e Barham Ahmed Salih Qassim, attuale presidente dell’Iraq. In seguito Francesco ha pronunciato il suo primo discorso ufficiale alle autorità civili, al corpo diplomatico e alla società civile in terra irachena

Papa Francesco e Barham Ahmed Salih Qassim, attuale presidente dell’Iraq. In seguito Francesco ha pronunciato il suo primo discorso ufficiale alle autorità civili, al corpo diplomatico e alla società civile in terra irachena – Ansa

 

 

 

 

 

IL PRIMO DISCORSO DEL PAPA ALLE AUTORITÀ, ALLA SOCIETÀ CIVILE E AL CORPO DIPLOMATICO

Papa Francesco è arrivato al Palazzo Presidenziale di Baghdad per la cerimonia ufficiale di benvenuto e il discorso alla società civile, alle autorità e al corpo diplomatico. Il Pontefice è stato accolto dal Presidente della Repubblica d’Iraq, Barham Ahmed Salih Qassim, e dalla consorte all’ingresso del Palazzo Presidenziale. Dopo gli inni e la presentazione delle rispettive delegazioni, il Papa ha ricevuto un omaggio floreale da due bambini.

Quindi, dopo la foto ufficiale, si è diretto insieme al presidente iracheno nello studio dove ha luogo la visita di cortesia.
Dopo l’incontro privato e la presentazione della famiglia, il Papa è stato accompagnato nella sala dove avviene lo scambio dei doni. Al termine della visita di cortesia si recano nel grande salone del Palazzo Presidenziale per l’incontro con le autorità, i rappresentanti della società civile e i membri del corpo diplomatico.

Il primo discorso ufficiale del Papa in Iraq: «Tacciano le armi! Si dia voce agli artigiani della pace!» (Stefania Falasca, inviata a Baghdad)

 

Francesco è giunto in una terra ferita da violenze e conflitti dove si auspica che il futuro, come espresso anche dal Papa, possa essere ricco di vie di speranza e di fraternità. L'aereo con a bordo il Papa è atterrato alle 11.58 sulla pista dell’aeroporto internazionale di Baghdad

Francesco è giunto in una terra ferita da violenze e conflitti dove si auspica che il futuro, come espresso anche dal Papa, possa essere ricco di vie di speranza e di fraternità. L’aereo con a bordo il Papa è atterrato alle 11.58 sulla pista dell’aeroporto internazionale di Baghdad – Reuters

 

L’ARRIVO ALL’AEROPORTO DI BAGHDAD

All’arrivo all’aeroporto Internazionale di Baghdad, Papa Francesco è stato accolto dal primo ministro della Repubblica d’Iraq, Mustafa Abdellatif Mshatat, conosciuto come Al-Kadhimi.

 

Due bambini in abito tradizionale hanno consegnato un omaggio floreale al Papa, una volta atterratto all'aeroporto di Baghdad

Due bambini in abito tradizionale hanno consegnato un omaggio floreale al Papa, una volta atterratto all’aeroporto di Baghdad – Reuters

 

Dopo la presentazione delle rispettive Delegazioni e la Guardia d’Onore, il Papa e il primo ministro si sono recati nella Sala Vip dell’Aeroporto per un breve incontro in privato.
Al termine dell’incontro, dopo le foto ufficiali, Papa Francesco si è trasfertito in auto al Palazzo Presidenziale per la Cerimonia Ufficiale di Benvenuto.

A BORDO DEL VOLO IL GRAZIE DI FRANCESCO AI GIORNALISTI

Il Papa durante il volo aveva ringraziato i giornalisti per la loro presenza nel suo viaggio in Iraq. “Sono contento di riprendere i viaggi”, “vi ringrazio per la compagnia” ha detto ai 74 giornalisti provenienti da 15 paesi. A bordo del volo che lo ha portato da Roma a Baghdad, Francesco ha ricevuto anche il premio “Maria Grazia Cutuli” per il suo ruolo di “inviato speciale” nel nome della fede, della fratellanza e della pace

 

Il Papa in partenza da Fiumicino per l'Iraq. Qui, il breve saluto all'equipaggio di undici persone, composto da tre piloti e otto assistenti di volo coordinati dal comandante Alberto Colautti.

Il Papa in partenza da Fiumicino per l’Iraq. Qui, il breve saluto all’equipaggio di undici persone, composto da tre piloti e otto assistenti di volo coordinati dal comandante Alberto Colautti. – Reuters

 

LA PARTENZA DA FIUMICINO

Poco prima della partenza, nel lasciare Casa Santa Marta alle 07:00 in direzione dello aeroporto romano di Fiumicino, il Papa – come ha fatto sapere la Sala stampa vaticana – si è intrattenuto per alcuni momenti con una dozzina di persone accolte dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Cooperativa Auxilium e rifugiatesi in anni recenti in Italia dall’Iraq.

 

Il gruppo era accompagnato dall’Elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski. Giunto quindi allo scalo di Fiumicino il Papa, prima di imbarcarsi sull’ Airbus A330 dell’Alitalia – al 180° volo a servizio del Pontefice – ha salutato le autorità civili e religiose presenti, poi, con la borsa nera nella mano sinistra e la mascherina sul volto, è salito sulla scaletta per raggiungere il portellone di ingresso dell’aereo. 

 

A bordo anche una presenza molto speciale voluta dal Papa: è l’immagine della Vergine di Loreto, a cento anni dalla sua proclamazione di patrona degli aeronauti, e mentre è in corso il Giubileo lauretano che Francesco ha prorogato fino al 10 dicembre 2021.

A bordo anche una presenza molto speciale voluta dal Papa: è l’immagine della Vergine di Loreto, a cento anni dalla sua proclamazione di patrona degli aeronauti, e mentre è in corso il Giubileo lauretano che Francesco ha prorogato fino al 10 dicembre 2021. – Vatican Media

 

IL TELEGRAMMA AL CAPO DI STATO MATTARELLA

Nel momento di lasciare il territorio italiano, il Papa ha fatto pervenire al presidente della Repubblica Sergio Mattarella il consueto telegamma di sorvolo con l’auspicio di prosperità e serenità esteso a tutta la popolazione.
In risposta il ringraziamento del capo dello Stato e la sottolineatura che la presenza del Pontefice in Iraq “rappresenta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell’intera regione, una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine”. Mattarella rimarca inoltre come la tappa irachena sia “segno di continuità dopo il Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti” e “un ulteriore passo lungo il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana”.

© Riproduzione riservata
Il testo originale e completo si trova su:

https://www.avvenire.it/papa/pagine/il-papa-in-volo-verso-l-iraq

condividi su