Il Papa: in Medio Oriente i cristiani siano riconosciuti cittadini con uguali diritti
Adriana Masotti – Città del Vaticano
Quello di stamattina, in Vaticano, tra il Papa e la Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali, è un incontro che si rinnova ogni due anni in occasione della sessione di lavoro della Commissione che, con questa cadenza, si tiene a Roma. Oggetto della riflessione attuale, i Sacramenti, e in particolare nella sessione di quest’anno, la 16.ma, il sacramento del Matrimonio.
Un cammino già ricco di frutti
Il Papa dice la sua gioia per questo incontro e per l’impegno dei membri della Commissione “a camminare nei sentieri dell’unità, e a farlo con animo fraterno!”, tanto da poter “rendere grazie al Signore per i frutti già raccolti lungo il cammino”:
Il vostro dialogo illustra bene come tra Oriente e Occidente le «varie formule teologiche non di rado si completino, piuttosto che opporsi», come dichiarò il Concilio Vaticano II, di cui abbiamo ricordato pochi giorni fa il sessantesimo anniversario dell’annuncio. Prego e vi incoraggio perché la vostra attuale riflessione sui Sacramenti possa aiutarci a proseguire il percorso verso la piena comunione, verso la celebrazione comune della santa Eucaristia.
Dio creò l’uomo a sua immagine, maschio e femmina li creò
Riguardo al sacramento del Matrimonio, il Papa cita il racconto della Genesi quando descrive la creazione dell’uomo e della donna ad immagine di Dio e sottolinea: “L’uomo è pienamente a immagine di Dio non quando sta da solo, ma quando vive nella comunione stabile di amore, perché Dio è comunione di amore”. Questo vale anche per la famiglia dei figli di Dio che, dice, desideriamo presentare al Signore “senza ferite e senza divisioni, ma nella bellezza della comunione piena”.
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