VATICANO/SIRIA – ( 12 Febbraio )

VATICANO – SIRIA
Papa: Appello a Damasco e a tutti per “porre fine alla violenza” e “privilegiare la via del dialogo”

Benedetto XVI ricorda e prega per le vittime di questi giorni, fra cui molti bambini. La richiesta al governo siriano di ascoltare le giuste rivendicazioni della popolazione, e gli auspici della comunità internazionale. Un “commento esistenziale” al vangelo, tratto dalla vita di san Francesco di Assisi. Nel ricordo delle apparizioni a Lourdes, l’invito alla preghiera e alla penitenza, a “lasciarsi toccare e purificare da Lui”, usando “misericordia verso i nostri fratelli!”. 

Città del Vaticano (AsiaNews) – Un nuovo e “pressante appello” per “porre fine alla violenza e allo spargimento di sangue” in Siria, insieme a un invito a “privilegiare la via del dialogo, della riconciliazione e dell’impegno per la pace” è stato lanciato oggi da Benedetto XVI dopo la preghiera dell’Angelus con i pellegrini radunati in piazza san Pietro.

Parlando dalla finestra del suo studio, il papa ha precisato che il suo invito al dialogo e alla riconciliazione è per “tutti – e anzitutto le Autorità politiche in Siria”. Dall’inizio delle rivolte, 11 mesi fa, il governo di Assad aveva promesso alcune riforme (elettorali e politiche), ma esse si sono arenate, lasciando spazio a violenze e attentati, a cui il regime risponde con forza brutale. Tali violenze sono ormai rivendicate e/o attribuite al Free Syrian Army (l’esercito dei militari disertori), ad al-Qaeda, o ad altri gruppi radicali islamici, una volta tenuti sotto controllo dal regime di Assad. Due giorni fa, ad Aleppo, due autobombe hanno ucciso almeno 28 persone e fatto centinaia di feriti, fra militari e civili.

“Seguo con molta apprensione – ha detto il papa – i drammatici e crescenti episodi di violenza in Siria. Negli ultimi giorni essi hanno provocato numerose vittime. Ricordo nella preghiera le vittime, fra cui ci sono alcuni bambini, i feriti e quanti soffrono le conseguenze di un conflitto sempre più preoccupante”.

In alcune frange della comunità internazionale cresce l’idea di interventi militari simili a un “modello libico” per la cacciata di Gheddafi, mentre non si riesce a conoscere alcun risultato della missione di riconciliazione della Lega araba.

Nel suo appello il pontefice sembra voler privilegiare il dialogo e un impegno soprattutto all’interno della nazione, spingendo le autorità siriane ad agire: “E’ urgente rispondere alle legittime aspirazioni delle diverse componenti della Nazione, come pure agli auspici della comunità internazionale, preoccupata del bene comune dell’intera società e della Regione”.

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