Yemen: guerra senza fine. Aumentano casi di colera
Emiliano Sinopoli – Città del Vaticano
I casi di colera nella regione di Hodeidah in Yemen si sono più che raddoppiati in tre mesi. Secondo i dati diffusi da Save the Children, il numero dei sospetti casi di colera ha registrato un aumento del 170%, passando da 497 a giugno a 1.342 ad agosto. “La situazione a Hodeidah è insostenibile a causa del conflitto. Sto vedendo arrivare sempre più bambini con sospetto colera”, ha dichiarato Michele Prosperi, portavoce di Save the Children . “ Il 30% dei casi di colera nel Paese – ha aggiunto – riguarda bambini di età inferiore ai cinque anni”.
Una situazione insostenibile
Il colera è una malattia infettiva trasmessa attraverso cibo o acqua contaminati. L’accesso all’acqua pulita è dunque fondamentale per tenere sotto controllo una epidemia. Ma lo Yemen è il Paese più povero d’acqua nel mondo arabo. Anche prima dell’inizio della guerra, gli esperti temevano che lo Yemen potesse diventare il primo Paese al mondo, a rimanere senza acqua utilizzabile. A questo proposito, secondo un recente sondaggio condotto dalle Nazioni Unite, sono proprio i sistemi idrici le infrastrutture ad essere maggiormente colpite e danneggiate dai combattimenti. “Non ci sono fonti di acqua esterne in Yemen – ha riferito Prosperi – e pertanto la stragrande maggioranza delle comunità dipende interamente da pozzi e autocisterne per soddisfare le loro necessità quotidiane. Anche nelle città i sistemi idrici sono in uno stato di abbandono o sono danneggiati dai combattimenti. La disponibilità limitata spesso porta a pratiche igieniche inadeguate, aumentando il rischio di ulteriori epidemie di colera. Nel frattempo Save the Children- ha proseguito il portavoce dell’organizzazione non governativa – continuerà a distribuire medicine e raggiungere i bambini più vulnerabili prima che sia troppo tardi”,.
Una guerra senza fine
Con l’intensificarsi dei combattimenti a Hodeidah, negli ultimi mesi, sono state danneggiate anche centri sanitari e la principale struttura per il rifornimento d’acqua, come avvenuto ad esempio dopo una serie di attacchi aerei tra il 26 e il 28 luglio. Nelle strutture mediche supportate da Save the Children, in seguito a questi episodi, i casi sospetti di colera sono quasi raddoppiati tra luglio e agosto, passando da 732 a 1.342. “La situazione a Hodeidah è diventata insostenibile a causa del conflitto – ha sottolineato ancora Prosperi – i bambini stanno vivendo sulla propria pelle esperienze che nessun bambino al mondo dovrebbe sopportare, costretti ogni giorno a fare i conti con i combattimenti e con le bombe, con le malattie e con la fame estrema. È inaccettabile che questi bambini perdano la vita per cause prevenibili – ha affermato – Curare il colera potrebbe essere molto semplice se ai bambini venissero forniti i sali reidratanti e gli antibiotici di cui hanno bisogno e se gli ospedali e le cliniche fossero adeguatamente attrezzati”. “La soluzione – ha terminato il portavoce di Save the Children- è porre fine al conflitto per evitare che catastrofe umanitaria già in atto, non mieta altre vittime innocenti”.