AFRICA/SUDAN – ( 30 Gennaio )

Tra rapimenti e nuovi massacri cresce la tensione tra Sudan e Sud Sudan

Khartoum (Agenzia Fides) – Cresce la tensione nelle aree al confine tra Sudan e Sud Sudan, mentre i governi di Khartoum e Juba si lanciano accuse reciproche di sostenere i ribelli che operano sui rispettivi territori. “Miliziani provenienti dallo Stato di Unity sono penetrati in quello di Warrap e hanno attaccato le persone che si trovavano in un pascolo, uccidendone piu’ di 40” ha riferito il ministro dell’Interno del Sud Sudan, Alison Manani Magaya. “Questi miliziani sono stati armati dal governo di Khartoum” ha affermato il Ministro. Secondo quanto riporta il sito di Sudan Catholic Radio, Bol Makueng, Segretario per l’Informazione del Movimento per la Liberazione del Popolo Sudanese (SPLM), il partito al potere in Sud Sudan, ha accusato le autorità di Khartoum di permettere alle milizie sud-sudanesi di reclutare sul suo territorio persone originarie del Sud per attaccare i civili in Sud Sudan, Darfur e Sud Kordofan. Le ultime due aree citata sono Stati appartenenti al Sudan nei quali agiscono movimenti indipendentisti contrari al potere di Khartoum. Il governo sudanese per reprimere questi movimenti, oltre a ricorrere alle forze armate regolari, ha armato una serie di milizie filo-governative. Secondo l’esponente del SPLM, inoltre, alcune delle reclute vengono addestrate come terroristi suicidi per compiere attentati contro esponenti governativi del sud Sudan. Khartoum ribatte accusando a sua volte Juba di aiutare le guerriglie attive in Darfur, Nilo Blu e nel Sud Kordofan. In quest’ultimo Stato sono stati rapiti una trentina di operai cinesi dal Movimento Popolare per la Liberazione del Sudan/Nord (SPLM-N).
Sullo sfondo rimane la questione della divisione dei proventi del petrolio, estratto dal Sud Sudan ed esportato attraverso le infrastrutture del Sudan. Khartoum ha chiesto un aumento dei diritti di passaggio del greggio lungo i suoi oleodotti, cosa che Juba respinge. Pechino, che è il maggior acquirente del petrolio locale, sta cercando di mediare tra le parti. (L.M.) (Agenzia Fides 30/1/2012)

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