ALGERIA – (21 Dicembre)

Algeria: il vescovo di Orano auspica un Natale più aperto al dialogo interreligioso

“Il vero dialogo è un’opera di Dio dinanzi alla quale dobbiamo farci piccoli e per la quale dobbiamo pregare”: lo scrive nell’editoriale dell’ultimo numero di quest’anno del bimestrale “Le Lien”, della diocesi di Orano, in Algeria, mons. Alphonse Georger. Ricordando che in questi ultimi mesi si è tanto parlato di dialogo e di dialogo islamo-cristiano in particolare, il presule auspica che questo dialogo possa continuare e spiega che “il dialogo fra più persone consiste in una conversazione in cui si espongono delle idee, nella quale ci si ascolta, ci si interroga per conoscersi meglio, comprendersi meglio, talvolta anche per contraddirsi e ciò soprattutto a causa della mancanza di conoscenza della persona, dell’altro, della sua cultura o della sua fede”. “Se non ci si ascolta – scrive il vescovo di Orano – e ciascuno porta avanti un monologo per esporre o imporre le proprie idee, si può parlare di dialogo tra sordi, perché non ci si vuole arricchire della ricchezza del sapere dell’altro”. E sul tema del dialogo il presule ricorda la figura di San Francesco che volle incontrare il sultano d’Egitto come “inviato di Dio l’Altissimo”. “L’umile Francesco ha trovato la sua forza del dialogo fraterno nella contemplazione del Bambino della mangiatoia di Natale – spiega mons. Georger –. Rappresentando con veri personaggi in carne ed ossa la natività del Principe della Pace, ha compreso e ha saputo far comprendere che in Gesù, l’Amore di Dio, era stato rivelato fra gli uomini e per tutti gli uomini”. Il vescovo di Orano sottolinea che “Natale è la festa dell’incontro di Dio con l’uomo, la festa del dialogo dell’Amore” ed “è a questo stesso dialogo dell’amore incarnato che siamo chiamati a collaborare, con ogni uomo, quale che sia. Siamo invitati a portarlo avanti con perseveranza, umiltà e fiducia”. (T.C.)

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