ASIA/PAKISTAN – (14 Gennaio)

Il politico cattolico Michael Javed: “Cristiani senza diritti e senza sicurezza”

Karachi (Agenzia Fides) – “I cristiani in alcune aree di Karachi sono in condizioni peggiori della schiavitù. E le istituzioni non se ne curano. Sono privi di diritti, sono discriminati e violentati, sono considerati indegni, solo perchè cristiani”: è quanto dice, in una intervista all’Agenzia Fides, Michael Javed, politico cattolico, ex componente dell’Assemblea provinciale del Sindh. Javed, che in passato militava nel Pakistan People’s Party (il partito attualmente al governo federale in Pakistan), ha recentemente aderito al Pakistan Tehreek-e-Insaaf (PTI), il nuovo partito formato dall’astro nascente della politica nazionale, Imran Khan. A Javed era stato assegnato, in un primo momento, il seggio nel Parlamento federale che fu di Shabhaz Bhatti, ma la Commissione Elettorale (in una contestata decisione) lo ha poi assegnato a un senatore indù.

Javed, quali sono gli attori e le ragioni degli abusi sui cristiani nell’area di Karachi?

Vorrei dire prima di tutto che è una situazione orribile: bambini e bambine violentati in “celle di tortura”, è spaventoso. Oltre 5.000 cristiani di Essa Nagri, Ayub Goth e Bhittaiabad sono sotto pressione e vivono nel terrore. Gli attori delle violenze sono membri di partiti etnici e islamici come la “Pasthun Student Federation” e altri movimenti. Alcun dicono che dicono che siamo filo-occidentali e non dobbiamo avere il diritto di andare nelle chiese. Non ci vogliono, in uno stato che, per loro, dovrebbe essere islamico. Spesso non possiamo aprire bocca. Siamo peggio che schiavi. Nei giorni scorsi, in un attacco nell’area di Butukaluni, i militanti hanno devastato case e beni dei cristiani, senza che nessuno li fermasse.

Quali sono le radici di questa situazione?

I cristiani in Pakistan oggi vivono gravi condizioni di insicurezza. Ma non hanno rappresentanza pubblica e non contano nulla sulla scena politica. Con il sistema dell’ elettorato congiunto (membri delle minoranze religiose vengono eletti nelle liste di tutti i partiti, ndr) i cristiani in politica vengono nominati dai partiti politici e sono perciò condizionati. Stiamo scomparendo dalla scena politica. Quando ho chiesto alla polizia e alle istituzioni di intervenire per fermare le violenze di Karachi, nessuno mi ha dato ascolto e tutti sembrano indifferenti. Nessuno si prende a cuore la situazione dei cristiani perché, nella mentalità comune, siamo cittadini “di seconda classe”.

Cosa chiede alla comunità internazionale?

Vorrei dire alla stampa internazionale che è benvenuta qui per documentare le condizioni subumane dei cristiani. La comunità internazionale spesso ignora tale situazione e l’informazione è importante. Siamo molto provati e le istituzioni non agiscono. Ho cercato di essere una voce forte, in difesa dei cristiani, dopo la morte di Shabhaz Bhatti. Spero nel nuovo partito politico di Imran Khan. So che, dicendo queste cose, anche io sono in pericolo, ma nel paese urgono voci forti per difendere la vita e i diritti dei cristiani.
(PA) (Agenzia Fides 14/01/2012)


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