IL DOSSIER
Cristiani nel mirino dellintolleranza
Sono la preda perfetta. Il bersaglio ideale su cui sfogare frustrazioni individuali e fallimenti collettivi. Per questo, le minoranze etniche, politiche, religiose sono troppo spesso discriminate, escluse, vessate. Lennesima dimostrazione arriva ora dal Pew Research Centre, think tank con sede a Washington, che ha analizzato le condizioni dei cristiani nei dieci Paesi dove sono il gruppo minoritario più numeroso.
Una sorta di maggioranza tra le minoranze, per dirla in altri termini. In cima alla classifica cè la Nigeria, con il 49, 3 per cento. I cristiani nigeriani sono 78 milioni, eppure nonostante siano così tanti le persecuzioni in questo pezzo dAfrica sono allordine del giorno. La gran parte vive a sud, ma coloro che stanno al nord, in stati come Yoke, Kano, Kaduna o Borno, sono costretti a subire gli attacchi della setta fondamentalista islamica Boko Haram, che punta a rafforzare la sharia (già in vigore in quasi tutto il settentrionale del Paese) e a cacciare gli infedeli con la violenza.
Scorrendo la classifica degli Stati con le più numerose minoranze cristiane nel mondo, salta agli occhi come in nove casi su dieci siano anche luoghi dove le discriminazioni sono forti. È il caso dellEgitto. Che il Pew Centre colloca al nono posto, con il 5,1 per cento della popolazione copta, pari a poco più di 4 milioni di abitanti. Un dato, però, non condiviso da altre fonti che parlano di 8 milioni di cristiani, pari a circa il 10 per cento della popolazione. Quel che è certo è che lEgitto ospita la più antica chiesta autoctona africana, insieme a quella di Etiopia, e la più grande comunità cristiana dei Paesi arabo-musulmani.
Eppure, nonostante quella dei copti sia una presenza vecchia di secoli, continuamente le cronache ci ricordano quanto essi siano perseguitati. Anche dopo la deposizione del presidente Mohamed Morsi, membro dei Fratelli Musulmani, la Fratellanza continua ad attaccare i cristiani, come prova lassalto venerdì alla chiesa della Vergine Maria a Zaytoun, al Cairo, dove si recano in pellegrinaggio anche i musulmani. Come riferito dallagenzia cattolica <+corsivo>AsiaNews<+tondo>, studenti vicini ai Fratelli Musulmani hanno strappato striscioni e scritto sui muri frasi offensive verso il patriarca, i copti e le Forze armate.
E per le chiese perseguitate, di ogni confessione, la World Evangelical Alliance ha organizzato per oggi e domenica prossima due giornate di preghiera, lInternational Day of Prayer for the Persecuted Church. Nella classifica cè anche una ex repubblica sovietica: il Kazakhstan, a maggioranza musulmano, dove cristiano è quasi un quarto della popolazione (24,8 per cento), in totale quattro milioni di persone. Qui, il giro di vite è arrivato con la Legge sulla religione, del 2012. Questa prevede che tutte le attività religiose non registrate presso lo Stato siano considerate illegali. Il risultato, ha denunciato sempre <+corsivo>AsiaNews<+tondo>, è stata la chiusura di centinaia di chiese.
Ma le minoranze cristiane non vengono perseguitate soltanto nei paesi islamici: basti ricordare le violenze dei fondamentalisti hindu in India (come nello Stato dellOrissa) oppure la caccia in Cina ai membri della cosiddetta Chiesa sotterranea, quella fedele a Roma. Scorrendo la classifica, spicca la Corea del Sud, lunico Paese dove i cristiani non sono perseguitati, ma anzi sono arrivati ai vertici della società civile, come il defunto presidente Kim Dae-Jung (Nobel per la Pace nel 2000) e lattuale leader, Park Geun-hye, entrambi cattolici.
Simona Verrazzo
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