Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) Il governo civile guidato da Essam Sharaf ha presentato le sue dimissioni ma il Consiglio supremo delle forze armate (Scaf) non ha ancora deciso se accettarle o meno, e sono in corso consultazioni fra i militari e le varie forze politiche per trovare una via duscita alla situazione. Nel frattempo piazza Tahrir si sta lentamente riempiendo di manifestanti per la marcia da un milione prevista nel pomeriggio, dopo che per tutta la notte sono continuati scontri sporadici fra le forze di sicurezza e gruppi di oppositori. Gli agenti hanno preso di mira in particolare i giornalisti. Il fotografo di Masry al-Yaum ha perso un occhio, e una giornalista dello stesso giornale è stata colpita al mento da un proiettile di gomma.
I Fratelli musulmani egiziani hanno annunciato, con un comunicato sul loro sito web, che non parteciperanno alla manifestazione organizzata per oggi in Piazza Tahrir, al Cairo, contro il Consiglio supremo delle forze armate. Il partito che fa riferimento ai Fratelli Musulmani, Libertà’ e giustizia spiega di non voler “trascinare il popolo in nuovi scontri sanguinosi con partiti che cercano vantaggi dalle tensioni”. Lappello alla marcia di oggi è partito soprattutto dalla Coalition of Revolution Youth e dal movimento 6 aprile, la punta di lancia della rivolta che ha portato alla caduta di Mubarak. I partiti di opposizione chiedono che lo Scaf ceda i poteri a un governo civile.
Il confronto fra sicurezza e manifestanti a piazza Tahrir, giunto al suo terzo giorno, ha provocato almeno 33 vittime, secondo quanto dichiarato da fonti mediche. La maggior parte di loro aveva ferite da arma da fuoco. I feriti sono stati almeno 1250, secondo il ministero della Sanità. Oltre che a piazza Tahrir, ci sono manifestazioni ad Alessandria, Suez e altre città egiziane. Il 28 novembre dovrebbero avere luogo le elezioni parlamentari.
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