Egitto. Al-Sisi presidente. Congratulazioni dei Patriarchi
2014-06-04 Radio Vaticana
La Chiesa in Egitto saluta con favore lelezione di Abdel Fattah al-Sisi a nuovo presidente del Paese, eletto con il 96,1% dei consensi. La cerimonia del Giuramento si terrà domenica. Massimiliano Menichetti ha intervistato il vescovo di Assiut, mons. William Kiryllos:
R. Cè soddisfazione da ciò che vediamo da parte di tutta la popolazione egiziana, perché vede nella persona di al Sisi un eroe che ha salvato lEgitto dai Fratelli musulmani: nessuno riusciva a credere che un giorno ci saremmo salvati da questo regime fondamentalista. Nessun presidente è stato eletto con questa maggioranza assoluta: il 96,1 per cento dei voti! Non cè alcun paragone tra lui e laltro candidato Hamdin Sabahi, nonostante anche lui fosse molto apprezzato Ma la gente voleva, in questo periodo, una persona forte. Quindi cè soddisfazione.
D. – Quali sono i rapporti della comunità cattolica con la realtà politica del presidente?
R. Il presidente, in diversi discorsi, ha fatto riferimento agli atteggiamenti della Chiesa soprattutto quando sono state bruciati luoghi di preghiera, le chiese, dicendo testualmente: Non si sono rivolti allestero, eppure cera più di un Paese che aspettava solo un piccolo cenno per intervenire. I cristiani, invece, hanno detto che questi sono problemi interni e li risolveremo, dimostrando così uno spirito veramente molto fedele al Paese, alla patria. E questo è stato molto, molto apprezzato da parte sua. Da parte della Chiesa cattolica, mons. Mina, che ha giocato un ruolo molto importante nella formulazione della nostra nuova Costituzione, è stato invitato alla cerimonia di insediamento del presidente, la prossima domenica. Questo è un riconoscimento importante. Il Patriarca ha mandato un telegramma di auguri a nome di tutta la gerarchia cattolica.
D. Abbiamo visto in questo periodo tanta violenza in Egitto, anche contro i cristiani. Qual è adesso la situazione?
R. Questi atti continuano, anche perché lho letto ultimamente fra i Fratelli musulmani cè anche un gruppo che si chiama Gruppo di punizione dei cristiani: vogliono punire i cristiani proprio perché ritengono che i cristiani fossero dietro la caduta di Morsi e credono che siano dietro tutte le vicende che viviamo, a partire dalla nuova Costituzione fino allelezione di al Sisi. I cristiani erano effettivamente presenti, e la loro presenza era sentita. Questi atti di violenza non finiranno certo da un giorno allaltro, ma speriamo che le forze di sicurezza saranno più forti e più efficienti nel combattere ogni forma di terrorismo e di violenza.
D. Possiamo dire che questa elezione, dunque, ha portato un nuovo vento di speranza?
R. Sì! Questa elezione è stata festeggiata in tutto lEgitto. Tutti hanno questa speranza, che il futuro sarà migliore di prima e pur sapendo che abbiamo tanti, tanti problemi – a livello economico, di sicurezza -. Siamo anche consapevoli che tutti dobbiamo collaborare per poter affrontare le difficoltà.