EGITTO – ( 5 Novembre )

EGITTO
 
La scelta migliore
 
Tawadraus II è il nuovo capo della Chiesa copta

“Come rappresentanti della Chiesa eravamo presenti alla cerimonia di proclamazione del nuovo papa copto. Sono stati momenti molto forti ed intensi, ricchi di preghiera, preparati da lunghi digiuni. È stata una gioia intensa vedere come tutta l’assemblea si è raccolta silenziosamente in preghiera al momento dell’estrazione del nome compiuta da un bambino bendato”. Mons. Kyrillos William, vescovo di Assiut, vicario per i copto-cattolici di Egitto, racconta così al Sir l’elezione di Amba Tawadraus (Theodoros), vescovo di Behayra a nuovo papa di Alessandria, patriarca di san Marco, capo della Chiesa copta ortodossa in Egitto e all’estero, avvenuta ieri nella cattedrale di san Marco al Cairo. La nomina pone fine ad un interregno di quasi nove mesi dalla scomparsa a marzo del suo predecessore Shenuda III. Nove mesi nei quali si è consolidato il potere politico dei Fratelli musulmani e del suo presidente Morsi che sarà invitato a partecipare alla cerimonia di intronizzazione del nuovo papa che assumerà il nome di Tawadraus II, 118° patriarca copto di Alessandria. Al nuovo patriarca sono giunti anche gli auguri di Benedetto XVI che in un messaggio si dice “fiducioso che, come il suo famoso predecessore papa Shenouda III, lei sarà un autentico padre spirituale per la sua gente ed una efficace guida per tutti i suoi concittadini nel costruire il nuovo Egitto in pace ed armonia, servendo il bene comune e il bene di tutto il Medio Oriente”.

Eccellenza, del nuovo patriarca si dice che sia vicino alle nuove generazioni, quelle che hanno avviato la “rivoluzione dei gelsomini”, aperto al dialogo e alla collaborazione per una piena integrazione tra musulmani e cristiani. Cosa pensa di questa nomina?
“Amba Tawadraus è la nomina migliore che si potesse avere, è un uomo aperto alle altre chiese, impegnato nell’ecumenismo e nel dialogo interreligioso. Le sue prime dichiarazioni, inoltre, hanno mostrato quanto sia, allo stesso modo, impegnato nella formazione delle nuove generazioni e soprattutto dei catechisti, non solo in Egitto ma anche nella diaspora”.

Pensiero comune a molti è che la Chiesa copta in Egitto ricopra anche un ruolo politico data l’influenza che ha sui milioni dei suoi fedeli…
“Sul piano politico va detto che da circa un anno è attivo in Egitto un gruppo di lavoro formato da tutte le Chiese per creare un Consiglio delle chiese egiziane che possa esprimersi unitariamente sulle vicende del Paese ed avere quindi più peso ed ascolto. Essendo i copto-ortodossi la maggioranza tra i fedeli cristiani, essi guidano questo gruppo di lavoro. Lavorare tutti insieme, quindi, fa ben sperare per il futuro dei cristiani in Egitto”.

Tuttavia molto dipenderà anche dalla nuova Costituzione, se avrà o meno un carattere religioso islamico…
“Si sta ultimando la stesura della nuova Costituzione. Sembra che si stia trovando un accordo tra tutti i componenti della Commissione incaricata di redigerla perché il nuovo testo non abbia tinte religiose. A tale riguardo la voce di liberali e di esponenti delle chiese pare sia stata ascoltata”.

Il nuovo papa copto-ortodosso che Egitto troverà?
“La situazione interna è abbastanza tranquilla ma sul piano sociale le condizioni sono drammatiche, l’economia stenta a decollare ed aspettiamo un miracolo. Bisogna innanzitutto far ripartire il turismo che è una delle fonti principali di reddito dell’economia egiziana. Ma senza stabilità e sicurezza sarà difficile vedere il ritorno dei turisti”.

Note biografiche
Amba Tawadraus, nuovo capo della Chiesa copta ortodossa in Egitto e all’estero, è stato eletto ieri, 4 novembre, nel giorno del suo 60° compleanno. Il suo nome è stato estratto a sorte da un bambino di cinque anni da un un’urna contenente tre nomi. Tawadraus è nato il 4 novembre del 1952 a Damanhour, a sudest di Alessandria. Laureato in farmacia all’università di Alessandria, nel 1975, nel 1986 è entrato nel monastero di Wadi Natroun ed è divenuto sacerdote tre anni dopo. Il 15 febbraio 1990 ha cominciato il suo servizio pastorale nella sua diocesi di Behayra. Dal giugno del 1997 è divenuto vescovo. Le sue prime parole da patriarca, ben accolte dalle massime autorità islamiche, sono state: “Sono al servizio di tutto il popolo, musulmano e cristiano e la mia priorità è di sistemare la casa dall’interno in cooperazione con tutti”. Il partito dei Fratelli musulmani Giustizia e Libertà ha auspicato una “cooperazione positiva” con Tawadraus mentre il gran imam di al Azhar Ahmed el Tayyeb ha detto di sperare che questa elezione possa portare all’unità nazionale, ricucendo divisioni inasprite negli ultimi anni con attacchi a chiese e conventi. Tra i compiti di Tawadrous II anche quello di ristabilire un rapporto nuovo con la leadership islamica con la quale si riproporranno problemi, come quello delle autorizzazioni, difficili da ottenere, per la costruzione di nuove chiese. Il numero dei fedeli copti egiziani secondo alcune stime si aggirerebbe tra i 15 e i 17 milioni di fedeli per una percentuale di più del 15% della popolazione. Ma al di là del numero, la Chiesa egiziana ha una presenza fondante nel Paese dal momento che i suoi fedeli hanno dato un grande contributo non solo combattendo in diverse guerre ma anche lavorando nel rinascimento della lingua araba, nella letteratura, nei media, nelle arti e nei mestieri.

 
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