13:52 – EGITTO: CAIRO, 500 CRISTIANI PROTESTANO PER LINCENDIO DELLA CHIESA DI ASWAN (2)
Per il missionario lepisodio rientra “nel clima pre-elettorale (si vota il 28 novembre), con le città piene di manifesti nei quali ci sono spesso richiami alla religione. Da parte dei gruppi fondamentalisti viene diffusa l’idea che l’islam è a rischio e che quindi votare per partiti musulmani significa difenderlo. E questo incoraggia gli episodi di fanatismo”. “Il problema più avvertito è quello economico. Il Paese da questo punto di vista appare bloccato. Finché non ci sarà un governo stabile, le imprese straniere non torneranno ad investire in Egitto, creando posti di lavoro. Se non si trova una soluzione si rischiano forme di proteste che possono essere cavalcate da diversi gruppi, anche fondamentalisti, ma alla cui base rimane la disperazione della gente e non l’aspetto religioso”. NellEgitto di oggi esistono ancora forme di discriminazione, legate più ad aspetti sociali che non propriamente religiosi, ed è vero che per alcuni cristiani dichiararsi perseguitato religioso può essere un’opportunità per ottenere un visto di entrata in un Paese occidentale”.Come è vero anche, aggiunge padre Esti, che “gli episodi di discriminazione, a differenza del recente passato, ora sono riportati dai mezzi di comunicazione e questo è un bene”.
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