In Egitto sventato attacco a chiesa copta




R. Per il Natale, dobbiamo avere fede, dobbiamo avere speranza, anche se la situazione è pesante: comunque Natale rimane Natale, la felicità è nel cuore e non nella situazione politica. Noi abbiamo sempre fiducia di poter uscire dallimpasse per poter arrivare un giorno alla pace vera e propria, non solo per il nostro Paese ma per i Paesi di tutto il mondo.
D. Ci sono leader islamici estremisti, però, che minacciano i musulmani che faranno gli auguri di Natale ai cristiani, bollandoli come traditori, mentre il Natale come diceva lei è una festa di pace
R. Sono estremisti, hanno questa chiusura mentale ed è questo che ha spaccato il popolo di Egitto in due fazioni: gli islamisti, che credono di essere i veri credenti, e tutti gli altri i musulmani moderati, i cristiani o qualsiasi altra fazione, non soltanto religiosa sono ritenuti da loro miscredenti.
D. E cambiata la situazione dopo la vittoria del sì al referendum, che inserisce la Sharìa tra le fonti di diritto nella Costituzione egiziana?
R. La situazione è diventata più tranquilla perché non ci sono più manifestazioni. Tutti si preparano per le elezioni parlamentari. Spero che possano prepararsi bene per una battaglia che sia una battaglia corretta e giusta, per arrivare a vedere chi prenderà in mano la guida di questo Paese.
D. Dunque, che tipo di Natale si festeggia questanno in Egitto? Qual è la testimonianza che la Chiesa locale può dare al mondo?
R. Questanno è pieno di ricorrenze: è lAnno della fede, è lAnno della nuova evangelizzazione, è lanno in cui abbiamo ricevuto dalle mani del Santo Padre lEsortazione apostolica del Sinodo per il Medio Oriente del 2010, il cui titolo era: La Chiesa, comunione e testimonianza. E non si può fare né comunione né testimonianza senza fede, e la fede ci spinge ad evangelizzare, a testimoniare, a dare testimonianza della nostra fede. Questa è la nostra fede: per piccoli che siamo piccoli di numero, certamente siamo però grandi di spirito, grandi perché Cristo ci sostiene, è Lui che opera attraverso noi, attraverso la sua Chiesa.
D. Quale augurio vuole fare alla sua comunità?
R. Lo faccio non solo alla mia comunità, ma a tutto il mondo: un augurio di pace. Soprattutto interiore: che siamo riconciliati con noi stessi, con i nostri vicini, con chi abita con noi, con quelli più lontani, cioè con tutto il mondo, e con Dio, che è lessenziale. Essere riconciliati con Dio: questo è il significato del Natale. Lui si è incarnato, è diventato uomo, per realizzare la riconciliazione fra il Cielo e la Terra.
Ultimo aggiornamento: 8 gennaio 2013
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