ROMA, mercoledì, 9 novembre 2011 (ZENIT.org) – Il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, si è recato in visita in India questa settimana per incontrare alcuni alti dirigenti religiosi di Induismo, Sikhismo e Islam. Lo ha riferito la Radio Vaticana.
Il cardinale Tauran è stato accompagnato dal segretario del Pontificio Consiglio da lui presieduto, lArcivescovo Pier Luigi Celata. La sua visita fa seguito alla Giornata dalla Pace voluta da Benedetto XVI e tenutasi ad Assisi il 27 ottobre scorso.
A Pune, nei pressi di Bombay, si è conclusa oggi una conferenza, durata tre giorni con lo scopo rafforzare le relazioni tra indù e cristiani e la loro collaborazione per la giustizia, pace e armonia.
Secondo monsignor Thomas Dabre, vescovo di Pune, questo incontro tra un rappresentante del papa e degli alti responsabili indù, al fine di promuovere larmonia, rappresenta un precedente e dunque un evento storico.
Questo incontro è stato anche loccasione per riflettere sul contributo della religione nella società indiana, e per spiegare che la violenza e il terrorismo non possono essere giustificati in nome della religione.
Davanti allassemblea, composta da quaranta leader cattolici e da una trentina di leader indù, il cardinale Tauran ha detto che le religioni sono strumenti di pace e di unità, ma si è rammaricato che alcuni gruppi usino ancora la violenza in nome della religione, creando sfiducia tra le comunità: È urgente voltare le spalle allodio, ha detto il porporato.
Queste parole assumono unimportanza particolare nel contesto delle tensioni interreligiose in alcune parti dellIndia, come riferisce Eglises dAsie, lagenzia delle Missioni Estere di Parigi.
Gli attacchi contro le comunità cristiane sono infatti ripresi nel Karnataka, stato dellIndia meridionale regolarmente funestato da ondate di violenza collettiva.
Lo scorso 3 novembre a Kankanady, la Chiesa cattolica di Santa Alfonsa, di rito siro-malabarese, è stata profanata nella notte da un gruppo di giovani indù che indossavano bracciali color zafferano. Uno di loro sarebbe ospite del collegio studentesco situato nei paraggi.
Il testo completo si trova su: