Teheran (AsiaNews/Agenzie) Fonti cristiane iraniane affermano che la Suprema corte iraniana ha rinviato al tribunale che l’aveva emanata una sentenza di condanna a morte del pastore Youcef Nadarkhani. Il tribunale aveva condannato il pastore a morte con laccusa di apostasia, anche se questo reato non è previsto dalla legislazione iraniana, e il difensore di Nadarkhani ha presentato appello alla Suprema corte.
Le fonti iraniane sostengono che la decisione della corte non annulla la condanna a morte. Secondo una fonte la Suprema corte si è detta daccordo con il verdetto dal momento che è basato sulle fatwa degli ayatollah Khomeiny, Khamenei e Makarem Shirazi. Layatollah Khomeiny è stato il primo leader dellIran dopo la rivoluzione del 1979. Khamenei è lattuale leader supremo e layatollah Shirazi è uno dei più influenti studiosi islamici del Paese.
Secondo le fonti, Anche se si è detta daccordo con la sentenza di morte, la Suprema corte ha indicato errori procedurali e sta chiedendo al tribunale di livello minore di riesaminare il caso. Questo è il solo punto cogente del verdetto. Non è sicuro però che la condanna di Youcef Nadarkhani non possa essere eseguita prima che il tribunale riesamini il suo caso; non ci sarebbe nessuna garanzia su questo punto.
I giudici della Suprema corte, a quel che sembra, vogliono che il tribunale inferiore chiarisca se Youcef è stato davvero musulmano, prima di diventare cristiano. Se lo è stato, e non abiura, deve essere giustiziato. Se invece non era “realmente” musulmano, il verdetto del tribunale inferiore non sarebbe appropriato. Youcef durante il processo avrebbe dichiarato di non aver mai creduto, né veramente praticato, la fede islamica. Ha dichiarato di essere nato in una famiglia musulmana, ma di non aver mai personalmente accettato lislam. E probabile che il tribunale inferiore torni ad occuparsi del caso di Youcef in autunno.
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