Iraq. Mons. Sleiman: una Quaresima per rafforzare la speranza
LIraq non ha risolto i suoi problemi. Siamo allo stallo politico ed economico, la gente soffre non solo una grave condizione sociale ma anche per la mancanza di sicurezza e di stabilità. Gli attentati dinamitardi proseguono lasciando sul terreno decine di vittime. A parlare è larcivescovo latino di Baghdad, mons. Jean Benjamin Sleiman, che, alla vigilia della Quaresima racconta all’agenzia Sir di fedeli provati ma forti nella fede. I nostri fratelli delle chiese orientali hanno già, da ieri, cominciato il percorso quaresimale con il digiuno e lastinenza. La nostra fede ci invita alla speranza e questo tempo di preghiera e di penitenza serve a rafforzarla. LIraq sembra non trovare più spazio nei media – dichiara il presule – ma ciò non vuol dire che non esistono problemi. Anzi. Ai nostri si aggiungono quelli dei Paesi confinanti, come Siria ed Iran, che versano in note difficoltà politiche ed economiche. Per mons. Sleiman limpegno della Comunità internazionale a favore dellIraq viene, in qualche modo, depotenziato dalle divergenze profonde presenti nella politica nazionale, tra sciiti e sunniti tanto per fare un esempio, difficili da ricomporre. Divisioni che si riflettono anche nella religione che così viene strumentalizzata a fini politici. A pagare tutto questo sono sempre i più piccoli, ovvero la povera gente. (R.P.)
LIraq non ha risolto i suoi problemi. Siamo allo stallo politico ed economico, la gente soffre non solo una grave condizione sociale ma anche per la mancanza di sicurezza e di stabilità. Gli attentati dinamitardi proseguono lasciando sul terreno decine di vittime. A parlare è larcivescovo latino di Baghdad, mons. Jean Benjamin Sleiman, che, alla vigilia della Quaresima racconta all’agenzia Sir di fedeli provati ma forti nella fede. I nostri fratelli delle chiese orientali hanno già, da ieri, cominciato il percorso quaresimale con il digiuno e lastinenza. La nostra fede ci invita alla speranza e questo tempo di preghiera e di penitenza serve a rafforzarla. LIraq sembra non trovare più spazio nei media – dichiara il presule – ma ciò non vuol dire che non esistono problemi. Anzi. Ai nostri si aggiungono quelli dei Paesi confinanti, come Siria ed Iran, che versano in note difficoltà politiche ed economiche. Per mons. Sleiman limpegno della Comunità internazionale a favore dellIraq viene, in qualche modo, depotenziato dalle divergenze profonde presenti nella politica nazionale, tra sciiti e sunniti tanto per fare un esempio, difficili da ricomporre. Divisioni che si riflettono anche nella religione che così viene strumentalizzata a fini politici. A pagare tutto questo sono sempre i più piccoli, ovvero la povera gente. (R.P.)
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