IRAQ: MONS. NONA (MOSUL), PER AVANZATA ISIS LA MIA DIOCESI NON ESISTE PIÙ
La mia diocesi non esiste più. Isis (lo Stato islamico dellIraq e del Levante) me lha portata via. Lo dichiara larcivescovo caldeo di Mosul, monsignor Emil Shimoun Nona, ad Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), mentre si trova a Tall Kayf, villaggio a tre chilometri a nord di Mosul. Nella notte tra il 9 e il 10 – informa Acs – anche il presule ha dovuto abbandonare la seconda città dellIraq in seguito allinvasione di alcune aree del paese da parte dellIsis. Il presule racconta ad Acs come la Chiesa abbia accolto tutti coloro che sono fuggiti a causa dellavanzata di Isis, sia musulmani sia cristiani. È la nostra fede – afferma – che cinsegna ad aiutare e a prenderci cura di ognuno, senza alcuna distinzione di fede. I rifugiati – annota Acs in una nota – sono stati alloggiati nelle scuole e negli asili appartenenti alla Chiesa e in alcune case abbandonate. A Tall Kayf sono giunte 700 famiglie, mentre ad Alqosh, villaggio cristiano a venti chilometri da Mosul, sono state accolte 500 famiglie cristiane e 150 musulmane. Nel recente sinodo della Chiesa caldea, che si è svolto a Erbil anziché a Bagdad a causa dellattacco di Isis, i vescovi hanno cercato risposte a questa nuova crisi. Oltre al problema dei rifugiati, lavanzata di Isis – spiega Nona – ha acuito le tensioni tra sunniti e sciiti, aumentando il senso dinsicurezza dei cristiani che ormai hanno perso fede in un loro futuro in questa terra.
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