R. Sono ritornato in Libia dopo qualche mese e ho avuto limpressione, per quanto riguarda Tripoli di una città ordinata, dove la vita è completamente normale. Si nota molta speranza. Ho visto che cè un modo nuovo di rapportarsi, ho visto gente quasi in festa Cè tanta speranza e sintravede un futuro roseo per questo Paese. Ho avuto modo di salutare brevemente il primo ministro Jibril e ho avuto un lungo colloquio con il viceministro degli Affari esteri, Bishari: sono stati dei colloqui molto cordiali. Cè tanta speranza anche in loro: cè il riconoscimento del ruolo internazionale importante della Santa Sede e cè apprezzamento per la presenza del rappresentante del Papa sul posto. E un momento in cui tante cose si devono costruire pian piano, tuttavia ho trovato degli interlocutori veramente allaltezza della situazione: persone che mi è sembrato abbiano un sincero intento di servire il popolo libico.
D. Le nuove autorità libiche come guardano alla piccola comunità cristiana che vive nel Paese?
R. Le autorità apprezzano moltissimo comè sempre stato, daltra parte, anche in passato la presenza delle varie componenti religiose del Paese. Mi hanno assicurato che da parte loro ci sarà tutto il sostegno e lapertura per la presenza dei cristiani in Libia. Mi hanno pregato, qualora ci fossero delle difficoltà, di farlo presente Ho trovato veramente degli interlocutori che hanno tanto apprezzamento. Noi abbiamo, in particolare nella Cirenaica e anche nella Tripolitania, almeno una dozzina di comunità di suore che lavorano negli ospedali civili. Le sorelle così le chiamano qui in Libia sono apprezzatissime e la loro presenza ha un ruolo molto importante per far comprendere che sono lì per servire il popolo libico, i fratelli libici. (mg)
Pakistan: attacco a bus di sciiti, bilancio sale a 13 morti
In Pakistan, 13 morti e 7 feriti nell’attacco stamane ad un autobus di musulmani sciiti nei pressi di Quetta, nel Baluchistan. Sul mezzo viaggiavano una ventina di persone della comunità Hazara. Gli assalitori, dopo aver crivellato di proiettili il veicolo, si sono dileguati. L’attentato ricorda quello dello scorso 20 settembre, nella regione di Mastung, dove persero la vita 26 sciiti provenienti da Quetta e diretti in Iran. Strage rivendicata dal gruppo estremista Laskar-e-Jhangvi, noto per attacchi contro le sette islamiche ritenute eretiche dalla corrente sunnita dominante in Pakistan.
Israele: moschea bruciata, nuovi incidenti in Galilea
Medio Oriente: nuovi incidenti in Galilea, nel villaggio arabo di Tuba-Zangaria dove ieri una moschea è stata bruciata, forse da militanti dellestrema destra ebraica. In risposta, nella notte gruppi di dimostranti hanno incendiato diversi edifici pubblici e bloccato gli accessi del villaggio. Secondo la radio militare, i dimostranti avrebbero anche aperto il fuoco contro la Polizia, che in mattinata è riuscita a riportare l’ordine. In seguito all’incendio della moschea – severamente condannato dalle massime autorità politiche e religiose di Israele – la Polizia ha elevato lo stato di allerta nel timore che estremisti di destra compiano altre provocazioni, in Israele o nei Territori.
Siria: quattro morti negli scontri ad Idlib, vicino il confine turco
Centinaia di siriani sono tornati in piazza stamani a Daraa, primo epicentro delle proteste anti-regime scoppiate nel marzo scorso, in solidarietà delle città occupate dalle forze fedeli al presidente, Bashar al Assad. Intanto, tre soldati ed un civile sono morti oggi nella regione nordoccidentale di Idlib negli scontri avvenuti non distanti dalla frontiera turca tra forze fedeli al presidente, Bashar al Assad e militari disertori. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che dà anche notizia delluccisione ieri sera ad Homs, nel centro della Siria, di Mustafa Ali, 52 anni, militante dell’ala clandestina del Partito comunista siriano.
India-Afghanistan: Karzai a New Delhi per rafforzare intesa tra i due Paesi
Il presidente afghano, Hamid Karzai, si è intrattenuto a colloquio oggi a New Delhi con il premier indiano Singh ed il ministro degli Esteri Krishna per rafforzare le relazioni tra i due Paesi asiatici, dopo il deterioramento delle relazioni con il Pakistan, e siglare accordi in materia di sviluppo e sicurezza. La visita di Karzai in India, la seconda questanno, giunge nellambito del processo di stabilizzazione dellAfghanistan dopo luscita degli Stati Uniti.
Crisi economica: dallUe via libera a riforma governance
Via libera dai ministri economici della Unione Europea al pacchetto di sei norme (il cosiddetto “six pack” per la riforma della governance) che rivoluziona il sistema di controllo sullo stato di salute dei conti pubblici nazionali, che il parlamento Ue aveva approvato la scorsa settimana. Prima di entrare in vigore, la riforma ha ancora bisogno di un altro passaggio formale, ovvero della traduzione nelle 27 lingue, che dovrebbe essere fatta in 15 giorni circa. Dopodiché, può essere licenziata senza discussioni dal prossimo Consiglio dei ministri Ue. La riforma della governance, dopo un anno di trattativa tra parlamento Ue e Stati membri, prende di mira i Paesi ad alto indebitamento ed introduce un meccanismo di sanzioni che renderà molto oneroso per gli Stati violare i parametri fissati dal Patto di stabilità e crescita per i rapporti deficit-Pil (3%) e debito-Pil (60%)
Russia: Putin vuole creare l’Unione euroasiatica
Si chiamerà ”Unione euroasiatica” lo spazio economico comune di alcune Repubbliche ex sovietiche, secondo il progetto del premier russo, Vladimir Putin, che in un articolo apparso oggi sul quotidiano filogovernativo Izvestia, ne illustra i contenuti. Putin annuncia il possibile ingresso di Kirghizistan e Tagikistan nell’Unione doganale già esistente tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan. Unione che, dal primo gennaio prossimo, evolverà in spazio economico comune, rimuovendo tutte le barriere nel campo commerciale, finanziario e del mercato del lavoro. Putin infine non nasconde il suo scetticismo sui tempi d’ingresso di Mosca nell’Organizzazione mondiale del commercio, parlando di ”difficoltà oggettive all’interno del Wto”.
Dalai lama cancella visita in Sudafrica
Il Dalai Lama ha deciso di cancellare la sua visita in Sudafrica, dopo che non gli è stato concesso in tempo il visto d’ingresso. Lo ha confermato all’agenzia Ansa l’Ufficio del governo tibetano in esilio di New Delhi, spiegando che la richiesta era stata presentata a fine luglio e il passaporto del Dalai Lama era stato portato all’ambasciata del Sudafrica di New Delhi il 2 settembre, oltre due settimane fa”. Il leader spirituale tibetano, che di recente si è dimesso da ogni carica politica, ”era stato invitato in Sudafrica da diverse università ed organizzazioni, dove avrebbe dovuto tenere conferenze pubbliche”, oltre a ricevere prestigiosi riconoscimenti e partecipare ai festeggiamenti per gli 80 anni dell’altro Premio Nobel, Desmond Tutu. La visita era prevista fino al 14 ottobre. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Gisotti)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 277
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