Islamabad (AsiaNews) In Pakistan nessuno può definirsi al sicuro perché le violenze colpiscono tutti i cittadini, musulmani o appartenenti alle minoranze religiose. Per questo la Fondazione Shahbaz Bhatti che ha da poco ricevuto il riconoscimento ufficiale intende rappresentare una piattaforma che assicura riparo, assistenza e protezione per tutte le vittime delle violenze. È quanto afferma ad AsiaNews Paul Bhatti, fratello del ministro cattolico per le Minoranze, assassinato il 2 marzo scorso da un commando estremista islamico per la sua lotta contro le leggi sulla blasfemia. E sulle indagini relative allomicidio chiede di attendere gli esiti finali del lavoro degli inquirenti, che ringrazia per il loro impegno alla ricerca della verità.
Paul Bhatti, attuale consigliere speciale del premier per le Minoranze, precisa subito che limpegno politico per il Pakistan, nazione in cui è tornato dopo molti anni trascorsi in Italia, non è stata unopzione, ma una scelta da compiere guardando allesempio del martire Shahbaz. La sua morte ha costituito una grande perdita non solo per il sottoscritto sottolinea ad AsiaNews ma per tutta la nazione. La fede cristiana e limpegno politico, aggiunge, lo hanno spinto ad accettare lincarico, perché se uno dei miei fratelli o sorelle è in difficoltà, come posso sedermi e guardare?.
In merito alla neonata Fondazione Shahbaz Bhatti (cfr. AsiaNews 17/08/11Fondazione Shahbaz Bhatti: uguaglianza e giustizia per le minoranze pakistane), il consigliere speciale del premier spiega che è una piattaforma apartitica con lo scopo di continuare la lotta del ministro cattolico per le minoranze, per promuovere i valori dellumanità e larmonia fra religioni. Egli conferma che al momento nessuno può ritenersi al sicuro in Pakistan, dove attacchi di estremisti uccidono decine di persone, omicidi mirati continuano a colpire obiettivi politici, attivisti, leader religiosi. La Fondazione Bhatti contribuisce alla lotta contro le violenze, attivando una piattaforma che offre assistenza e protezione alle vittime per 24 ore su 24, 7 giorni alla settimana. Gli esperti della fondazione offrono anche tutela legale e consulenze giuridiche.
Tra le misure volte a tutelare le minoranze al vaglio del legislatore vi è anche il Protection Bill, che garantisce in particolare a indù, sikh e parsi il riconoscimento giuridico del matrimonio. Dallaltro lato vi sono poi gli aiuti umanitari a indù e sikh in caso di calamità naturali, dai quali finora sono stati esclusi. Il governo federale pakistano ha impresso una stretta su Ong straniere e gruppi che intendono portare sollievo alla popolazione. Ironia della sorte, questa censura ha lasciato il campo libero agli estremisti islamici pakistani alcuni dei quali messi al bando che possono operare in piena libertà e relegare ai margini le minoranze.
P. Anwar Ejaz, della diocesi di Multan, sottolinea che negare aiuti umanitari alle minoranze religiose è inaccettabile ed è compito del governo reagire immediatamente e mettere fine alle discriminazioni.
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