PAKISTAN – ( 23 Gennaio )

Pakistan: i vescovi auspicano la creazione di una Commissione per gli 8 milioni di non musulmani

Le minoranze religiose in Pakistan ammontano a circa 8 milioni di abitanti su una popolazione di oltre 172 milioni. Queste le nuove cifre non ufficiali diffuse dal governo di Islamabad (l’ultimo censimento ufficiale risale infatti al 1998). La minoranza più numerosa è quella indù, con circa 4,2 milioni di fedeli, seguita dai cristiani, 3,9 milioni. I Sikh sono circa 15mila, mentre le altre comunità religiose, molto più piccole, includono parsi, bahai e ahmadi, con circa 5.000 aderenti. “La questione delle minoranze è cruciale nella nazione”, si legge in un memorandum della Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza episcopale pakistana inviato al Ministero federale per i diritti umani. Nel documento, riportato dall’agenzia Fides, si esprime l’urgenza “di cambiamenti nella Costituzione, di leggi e politiche che assicurino il restauro dei diritti civili, politici, sociali, culturali ed economici per le minoranze”. La Commissione chiede, inoltre, l’istituzione di un’apposita “Commissione per i diritti umani e le minoranze”, con i poteri di un Tribunale, e di invitare nel Paese l’Osservatore speciale Onu per la tolleranza religiosa. I vescovi pakistani rilevano, infatti, la presenza di discriminazioni e pregiudizi verso le minoranze, soprattutto nel sistema di istruzione. “Il Pakistan “, si afferma, “è un Paese democratico, ma la sua struttura legale somiglia a uno Stato teocratico” in cui “la Costituzione non riconosce esplicitamente le minoranze etniche e religiose, sebbene si riferisca alle minoranze in diversi passi”. La Commissione dei vescovi denuncia anche il diffuso fenomeno del “land grabbing” (accaparramento delle terre) sulle proprietà delle minoranze religiose (terreni, luoghi di culto, edifici) come accaduto di recente al complesso della Caritas a Lahore. (M.R.)

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