Islamabad (AsiaNews) Limpegno del Consigliere speciale per le minoranze religiose Paul Bhatti, unito alle manifestazioni dei parlamentari e attivisti di All Pakistan Minority Alliance (Apma) ha raggiunto lobiettivo: il governo del Pakistan ha deciso di ritirare il nome di Gesù Cristo dallelenco delle parole sottoposte a censura una lista nera di 1600 termini di natura oscena, pornografica o con riferimenti religiosi nellinvio di sms telefoni. Fra i gesti estremi, ma sempre pacifici e nel rispetto della legalità, la mossa di un parlamentare Ampa della provincia del Sindh: Saleem Khokhar si è seduto sul pavimento durante la riunione dellAssemblea; la sedia vuota, ha dichiarato, sarebbe stata occupata nuovamente solo previa cancellazione del nome di Cristo dallelenco dei termini banditi. Paul Bhatti smentisce inoltre quanto circolato ieri su alcuni siti di informazione, secondo cui la cancellazione è legata allintervento di Akram Gill, ministro di Stato per lArmonia (una sorta di sottosegretario del dicastero).
Interpellato da AsiaNews Paul Bhatti, fratello di Shahbaz Bhatti, ministro cattolico per le Minoranze religiose assassinato il 2 marzo scorso, conferma limpegno personale per ottenere la riabilitazione del nome Gesù Cristo, messo al bando la settimana scorsa insieme a un migliaio di parole considerate di natura pornografica o di natura confessionale. Nella lettera inviata il 14 novembre agli operatori telefonici, il Garante delle comunicazioni (Pta) ingiungeva listallazione di software in grado di bloccare parole proibite in urdu e inglese fra cui nudo, omosessuale e Gesù Cristo.
Il consigliere speciale del premier per le minoranze religiose, con lo status di ministro federale per lArmonia nazionale, ha sollevato in più riprese la questione sui media pakistani, con il pieno sostegno di tutti i parlamentari e attivisti Apma che hanno lanciato una campagna di protesta. In un secondo momento Paul Bhatti ne ha parlato direttamente con il Primo Ministro Gilani e con il presidente dellAutorità garante per le Telecomunicazioni Mohammed Yaseen. Avevamo da poco terminato i colloqui spiega che è arrivata la notizia della cancellazione del nome Gesù Cristo.
Paul Bhatti non nasconde la soddisfazione per il lavoro svolto dal suo ministero e dallApma, co-fondata e presieduta a lungo da Shahbaz Bhatti; egli ringrazia il governo pakistano per la buona notizia, confermando al contempo limpegno reciproco di minoranze ed esecutivo volto a favorire il dialogo interreligioso e la convivenza pacifica delle diverse anime che compongono il Paese.
Nei giorni scorsi la vicenda aveva catturato lattenzione dei media internazionali, che avevano rilanciato la notizia. Il governo pakistano ha definitivamente chiuso la controversia, restituendo piena legittimità ai diritti dei cristiani. Tuttavia, vi è chi in Pakistan si è indebitamente attribuito il merito di aver ottenuto la cancellazione del nome di Gesù dallelenco. Alcuni siti cattolici hanno enfatizzato il ruolo di Akram Gill, sottosegretario del dicastero per lArmonia, il quale avrebbe sollevato la questione nel gabinetto dei ministri. In realtà, spiega Paul Bhatti, Akram Gill (un cattolico) non ha mai partecipato ad alcuna riunione dellesecutivo e non ha mai avviato colloqui personali. È stato decisivo, conclude Bhatti, il nostro lavoro di collaborazione con il governo, lopera di Apma e del parlamentare del Sindh, con la sua protesta clamorosa, unite alla sensibilità mostrata dallesecutivo e dalla leadership pakistana in materia.
Circolano troppe notizie false o imprecisioni sul Pakistan chiosa il consigliere speciale del premier soprattutto quando si parla di cristiani, minoranze e problematiche di natura confessionale. Ed è giusto e doveroso promuovere una corretta informazione.(DS)
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