Faisalabad (AsiaNews) Dare nuovo impulso al processo di pace fra musulmani e cristiani, coinvolgendo personalità politiche, leader religiosi e figure di primo piano della società civile. È lobiettivo del seminario tenuto lo scorso 27 novembre a Faisalabad, nel Punjab, organizzato dalla Commissione giustizia e pace della Chiesa cattolica pakistana (Ncjp). Lo scorso anno la città è stata teatro di violenti scontri interconfessionali, innescati da un presunto caso di blasfemia a carico di due cristiani: in seguito alle accuse, una folla ha assaltato luoghi di culto e ucciso due fratelli allesterno del tribunale (cfr. AsiaNews 19/07/2010 Faisalabad: uccisi due fratelli cristiani a processo per blasfemia) .
A distanza di alcuni mesi, lobiettivo degli organizzatori è promuovere un clima di distensione fra le diverse confessioni religiose e dar vita a un Pakistan pacifico, tollerante e multiconfessionale, come indicato dal fondatore della nazione Ali Jinnah nel celebre discorso allAssemblea del 1947. Intervenendo allincontro, p. Nisar Barkat ha chiesto che gli elementi responsabili del clima di odio interreligioso siano consegnati alla giustizia. Egli invoca al contempo passi adeguati volti a emendare leggi e politiche discriminatorie, insieme a comportamenti sociali riprovevoli.
Il presidente dellAssemblea del Punjab Khalil Tahir Sandhu ha reso omaggio alla memoria di due grandi personalità cristiane come il vescovo John Joseph e il ministro federale per le Minoranze Shahbaz Bhatti, morti a distanza di 13 anni a causa della legge nera. Il politico invita a costruire ponti e favorire rapporti improntati allarmonia tra comunità diverse, senza lasciarsi vincere dal timore e dalla paura. Lex parlamentare George Clement aggiunge che i conflitti emergono quando non si accetta il punto di vista altrui e sono causa di odio, violenza e intolleranza.
Allincontro è intervenuto anche Mehboob-ul-Zaman Butt, vice-segretario sezione del Punjab del movimento musulmano Jamat Islami, il quale sottolinea che non ci sarebbero problemi di sfondo confessionale in Pakistan, se le persone praticassero la propria fede rispettando gli altri. Le persone devono mettere da parte le differenze personali, aggiunge il leader islamico, per promuovere la cultura del perdono e della tolleranza. Gli fa eco Rana Uzair, presidente dellorganizzazione islamica Shabab-e-Milli, che punta il dito contro i potenti che manipolano la verità e sono fonte di discordie, perché vengono creduti e considerati nel giusto a prescindere da ciò che dicono o fanno.
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