CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 29 novembre 2011 (ZENIT.org) – Non c’è nulla di formale, né di ufficiale, tuttavia il primo ministro libanese Najib Miqati, dopo essere stato ricevuto ieri in Udienza da Benedetto XVI ha confermato di aver invitato il Papa a compiere una visita pastorale nel suo paese.
Il primo ministro libanese, Najib Miqati ha spiegato ai microfoni di Radio Vaticana che uno dei motivi della sua visita al Papa è laffetto che il Santo Padre nutre per il Libano, e il suo serio interesse per il “paese dei Cedri” quale modello di convivenza sociale e interreligiosa, sulla scia del suo predecessore, Giovanni Paolo II, che disse che il Libano è più di una nazione, è un messaggio” per il mondo.
Miqati ha detto che parlerà con il Papa del ruolo fondamentale dei cristiani in Libano come esempio da imitare verso la democrazia.
Rispondendo alla domanda se proporrà al santo Padre di visitare il Libano, il premier libanese ha detto: In verità, e non ho segreti, scopo della mia visita è invitare il Santo Padre a visitare il Libano il più presto possibile, affinché il paese diventi il pulpito dal quale verrà consegnata lesortazione apostolica post-sinodale che raccoglie i frutti del sinodo del Medio Oriente del 2010.
Il primo ministro ha poi espresso il suo appoggio allappello del Consiglio dei Patriarchi e dei Vescovi Cattolici in Libano che esorta la nazione ad aggrapparsi fedelmente alle decisioni internazionali delle Nazioni Unite, ivi inclusa la Corte Internazionale che indaga lattentato in cui morì lex primo ministro Rafiq Hariri.
A tal riguardo Miqati ha detto: Io credo che questa posizione sia chiara anche per me, e per ben due motivi: il primo è perché il Libano fa parte della comunità internazionale, e non può permettersi di essere selettivo, accogliendo una decisione e tralasciando unaltra, soprattutto perché il Libano è uno dei paesi fondatori delle Nazioni Unite, e ha sempre collaborato con questa istituzione applicando anche le sue decisioni. Il secondo motivo è relativo della giustizia richiesta per i crimini che sono accaduti ultimamente in Libano: la Corte Internazionale è uno strumento per mettere fine a questa catena di crimini.
Dopo lo scambio dei regali, il primo ministro libanese ha presentato al Papa la sua delegazione, formata da 18 persone, di cui 13 membri della famiglia di Miqati ed alcuni bambini.
Il Vaticano non ha informato se il Papa accetterà la richiesta di visitare il Libano, tuttavia, secondo alcune fonti, la Santa Sede starebbe vagliando la possibilità di un viaggio per il prossimo aprile, mese in cui Benedetto XVI trasmetterà l’esortazione apostolica vescovi del Medio Oriente, a seguito del Sinodo che si tenne l’anno scorso nella regione.
Il viaggio del Papa in Libano – paese dove il cristiani sono circa il 40% – sarebbe il primo di di Benedetto XVI in questo paese, e il secondo in Medio Oriente, dopo la storica visita del 2009 in Giordania, in Israele e nei Territori Occupati.
Il corso del conflitto interno nella vicina Siria, che potrebbe evolversi in meglio o in peggio e la conseguente probabile destabilizzazione politica dell’intera regione sono fattori di cui si terrà conto.
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