PRIMAVERA ARABA – (22 Luglio)

PRIMAVERA ARABA: MONS. PAGLIA (TERNI), "UN’OPPORTUNITÀ" DA COGLIERE

La primavera araba non ha un esito scontato ma è “un’opportunità”: non bisogna tornare indietro, bensì accogliere quei “semi di amicizia e fraternità” che essa ha portato. Lo ha affermato ieri sera a Roma mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia, intervenendo (insieme al ministro dell’Economia Tremonti) a un incontro sulle “rivoluzioni in corso” nell’area mediterranea, tra Nord Africa e Medio Oriente. Di fronte alle sfide del tempo presente l’Europa, ha annotato il vescovo, “pare invecchiata, impaurita e divisa”, incapace di ricordare “la sua vocazione universale”, “concentrata su se stessa fino al punto di correre il rischio dell’autodistruzione”. Compito del Mediterraneo, invece, è “riconquistare la sua centralità e forza culturale sul pianeta. C’è bisogno – ha sottolineato – di un nuovo sogno, che può nascere proprio in un Mediterraneo capace, di fronte alla globalizzazione, di ritrovare una visione umanistica che porti i popoli a uno sguardo universale”. “La storia va guidata e gestita, non subita”, e se “non è facile intravedere il futuro”, ciò non basta, ha evidenziato il vescovo, per “fermarsi alla stazione della rassegnazione e della paura”. (segue)

08:50 – PRIMAVERA ARABA: MONS. PAGLIA (TERNI), “UN’OPPORTUNITÀ” DA COGLIERE (2)

Mons. Paglia ha poi sottolineato come motore di queste rivoluzioni siano stati i giovani, dal momento che “il 60% dei manifestanti aveva meno di 30 anni”. Essi rappresentano “una generazione nuova cresciuta senza che nessuno se ne rendesse conto”, in anni in cui “l’unico vero leader capace di parlare anche a questo mondo è stato Giovanni Paolo II”. Alla base di questi fenomeni vi è la “fame di cibo e di democrazia”, ha aggiunto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ricordando come fattore d’innesco delle rivoluzioni nel mondo arabo e nordafricano sia stata “la speculazione finanziaria che ha determinato squilibri sociali”, smentendo con i fatti il Fondo monetario internazionale secondo il quale – ha aggiunto Tremonti citando uno studio del 2008 – “la speculazione non esiste” e c’è “solo un libero gioco di mercato dove si confrontano domanda e offerta”. E ora la speculazione che “ha provocato questi fenomeni”, ha rilevato il ministro, “è tornata ai livelli precedenti alla crisi, anzi no, li ha superati”.

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