Russia pronta a partecipare alla coalizione contro l’Is
La Russia, uno dei principali alleati del presidente siriano Bashar al Assad, sarebbe pronta a partecipare alle operazioni internazionali in Siria contro lIs, ma solo col placet di Damasco. Intanto, nel nord della Siria continua lavanzata dei miliziani jihadisti nei villaggi a maggioranza curda. Il servizio di Elvira Ragosta:
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, a colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa Jhon Kerry, ha posto le condizioni per uneventuale partecipazione di Mosca ai raid internazionali contro i miliziani jihadisti in Siria: che ci sia il consenso di Damasco, che sia garantita lintegrità territoriale siriana e che siano rispettate le norme internazionali. In Iraq, intanto, è stata ancora una domenica di sangue: le forze di sicurezza irachene hanno ucciso 13 jihadisti dellautoproclamato stato islamico nel corso di un attacco presso luniversità di Tikrit. Sale così a 3.549 il numero di miliziani uccisi nel solo mese di settembre dai militari iracheni, secondo i comunicati ufficiali. Si continua a combattere anche sul versante siriano, dove il sedicente califfato ha conquistato decine di villaggi curdi al confine con la Turchia e minaccia la citta’ di Ayn al-Arab, chiamata Kobane dai curdi. LAlto commissariato Onu per i rifugiati parla di oltre 70mila curdi siriani scappati in Turchia, dopo lapertura, venerdì scorso, da parte di Ankara, di diversi varchi al confine con la Siria. Un flusso destinato a crescere, nei prossimi giorni, infatti, sono attesi in Turchia centinaia di migliaia di rifugiati. Intanto, sulla liberazione dei 46 ostaggi turchi rapiti in Iraq e rimasti prigionieri dellIs per 100 giorni, il presidente turco Erdogan ha smentito il pagamento di un riscatto, affermando che il rilascio è stato il frutto di trattative diplomatiche.
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