Cristiani di Maaloula: Falso il ritiro annunciato dai ribelli islamici
I portavoce del Free Syrian Army millantano l’evacuazione dalla città, per evitare spargimenti di sangue. Fonti di AsiaNews smentiscono la notizia e confermano la presenza stabile dei terroristi. Parte della popolazione è ancora bloccata nelle abitazioni. Gli islamisti non permettono a nessuno di fuggire. A Damasco, centinaia di persone partecipano ai funerali dei tre giovani cattolici di Maaloula uccisi dagli islamisti.
Maaloula (AsiaNews) – L’Esercito libero siriano (Free Syrian army, Fsa) annuncia di aver ritirato i suoi miliziani da Maaloula, per evitare spargimenti di sangue fra i civili, ma i residenti cristiani smentiscono e affermano: “Gli islamisti non hanno abbandonato la città, queste dichiarazioni sono false e servono solo per spegnere l’attenzione dei media”.
Fonti di AsiaNews raccontano che la città è ormai quasi deserta (v.foto), ma “vi sono ancora diverse famiglie bloccate nelle loro abitazioni a causa del fuoco incrociato di ribelli ed esercito regolare”. “La popolazione fuggita a Damasco- continuano – sta lavorando con la Chiesa locale per portare aiuti o avere almeno notizie su parenti e amici rimasti a Maaloula. Finora, dopo lunghe trattative con i capi delle milizie islamiche, i cristiani hanno recuperato i corpi dei tre giovani cattolici uccisi dagli estremisti lo scorso 7 settembre“. I loro funerali si sono tenuti ieri nella cattedrale greco-cattolica di Damasco. Alla celebrazione hanno partecipato centinaia di persone.
Iniziato lo scorso 5 settembre, l’attacco degli estremisti islamici a Maaloula è diventato un simbolo delle sofferenze dei cristiani in Siria. Esso conferma anche la stretta collaborazione fra l’Fsa – che si professa laico – e i terroristi islamici di Jabat al-Nusra. Lo stesso Osservatorio siriano per i diritti umani, legato alla ribellione, ha confermato la presenza di battaglioni affiliati ad al-Qaeda fra le milizie che hanno invaso la cittadina. Essi hanno profanato i monasteri di Santa Tecla e San Sergio, distruggendo le croci sulle loro cupole e gli antichi arredi sacri.
Pochi giorni dopo l’inizio della devastazione, negata dall’Fsa, i cristiani di Maaloula hanno inviato una lettera al Congresso degli Stati Uniti, denunciando gli orrori commessi dai ribelli islamisti contro la popolazione civile: “I guerriglieri dell’Esercito libero siriano, i terroristi di al-Nusra e gli assassini dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante hanno attaccato l’area alle quattro del mattino. In poche ore hanno distrutto case, monasteri e chiese. Hanno strappato tutte le immagini sacre sul loro cammino, ordinando alla popolazione di abbandonare la loro religione e di convertirsi all’islam per aver salva la vita”. (S.C.)
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