Nuova strage di civili in Siria. Washington e Londra sospendono l’invio ai ribelli di “aiuti non letali”




E stata una sorta di punizione collettiva, quella che si è consumata a Nebek. Il villaggio da tre settimane era sotto il fuoco incrociato di lealisti e ribelli. Fino a lunedì, quando lesercito di Assad ha terminato lopera di bonifica della cittadina lungo l’autostrada tra Damasco e Homs, dai “terroristi”, termine usato per indicare il composito fronte dei ribelli. Dichiarazione che preoccupa, e non poco, per la portata della strage, che potrebbe essere enorme. Testimoni sul posto parlano di decine di civili trucidati a sangue freddo e di case saccheggiate completamente. Una giornata, quella di ieri, contrassegnata anche dalla decisione di Stati Uniti e Gran Bretagna di sospendere l’invio di aiuti non letali – sospensione che non riguarda gli aiuti umanitari, come ha tenuto a sottolineare in serata la Casa Bianca. Decisione presa sull’onda della preoccupazione per l’affermarsi dei miliziani qaedisti che nei giorni scorsi hanno strappato una postazione, a uno dei valichi di confine con la Turchia, in mano all’Esercito libero siriano, uno dei gruppi di ribelli che, almeno nominalmente, sono sostenuti dall’Occidente.