



Gli scontri tra lesercito e le forze di opposizione riprendono ad Aleppo. Qui i ribelli rivendicano di aver liberato la città e hanno perfino istituito un tribunale islamico per risolvere le controversie tra i cittadini. Ma le martellanti bombe che laviazione continua a far piovere su Aleppo fanno comprendere quanto la partita sia ancora aperta. Ieri i combattimenti sono arrivati sin nel cuore della città vecchia, nel centro storico e commerciale di quello che fino a pochi mesi fa era il più importante crogiolo economico della Siria. Ma anche a Damasco, nel quartiere di Maizzeh non cè tregua così come nei dintorni della capitale e nel nord, nelle due provincie storicamente ribelli di Deir al-Zor e Homs. Secondo i comitati di coordinamento locale le vittime di ieri hanno di gran lungo superato il centinaio. Intanto Lakhdar Brahimi, delegato internazionale per la Siria succeduto in questo ruolo a Kofi Annan, annuncia che presto si recherà a Damasco per incontrare personalmente il presidente Assad. Mentre i servizi di intelligence francesi ammettono di aver avuto un ruolo cruciale nel favorire le defezioni di generali e politici.
http://it.radiovaticana.va/news/2012/09/12/oltre_250mila_i_profughi_dalla_siria/it1-620321