SIRIA – (14 Dicembre)

Siria: Gregorio III invita a vivere il Natale con sobrietà per rispetto delle vittime

Un invito a vivere “il prossimo Natale nella sobrietà, lontano dalle luci esteriori, nella ricchezza della Luce interiore” giunge oggi da Damasco, dove si è chiusa l’Assemblea ordinaria dei vescovi cattolici di Siria, presieduta dal patriarca greco-melchita cattolico di Antiochia e di tutto l’Oriente, Alessandria e Gerusalemme, Gregorio III Laham. “Per questo Natale – dichiara all’agenzia Sir Gregorio III – abbiamo chiesto sobrietà ai nostri fedeli, per profondo rispetto nei confronti dei tanti siriani che hanno perso la vita, nei mesi di violenze, e delle loro famiglie. La sobrietà, il silenzio deve accompagnare la preghiera di questi giorni che, spero, siano ricchi di luce interiore e non esteriore. Le case dei nostri fedeli diventino delle piccole grotte di Betlemme dove pregare e meditare”. Raccomandazioni contenute in una lettera che il patriarca ha, proprio oggi, fatto recapitare in tutte le parrocchie: “evitiamo le decorazioni natalizie e privilegiamo il raccoglimento e la preghiera” ribadisce Gregorio III che ricorda che “le liturgie natalizie avranno il loro regolare svolgimento nelle chiese. Non abbiamo mai avuto problemi a celebrare le nostre Messe e sarà così anche questa volta. Credo sia un segno di speranza”. L’assemblea, durata tre giorni, ha visto ieri sera, nella cattedrale greco-melkita a Damasco, la celebrazione di una preghiera ecumenica “per la Siria” cui hanno partecipato i rappresentanti delle diverse Chiese cattoliche ed ortodosse siriane. “Per un’ora – spiega il patriarca – abbiamo pregato per chiedere la riconciliazione e la pace nel nostro Paese. Lavoriamo per l’unità e per il dialogo. Vogliamo riaffermare che i cristiani sono siriani e vogliono lavorare per il Paese al quale ribadiamo la nostra lealtà. Abbiamo bisogno di libertà, di ricomporre le divisioni, di ritrovare l’unità tra tutti i siriani, senza distinzione di fede, etnia. Questa situazione tragica deve finire al più presto per il bene del popolo. I siriani sono in grado di risolvere i loro problemi e di appianare le differenze da soli senza nessun intervento esterno”. La liturgia ecumenica è stata anche trasmessa in diretta televisiva. (R.P.)


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